Il paradosso di Zenone rivisitato: Virginia e la pensione

«Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla».
Questo è il paradosso di Zenone, datato V secolo a. C., riletto da Jorge Luis Borge.
Molti ci hanno voluto leggere la difesa da parte di Zenone delle teorie di Parmenide il quale affermava come il movimento sia un'illusione.
Secondo me invece Zenone parlava di me, e ve lo dimostro.
Virginia comincia a lavorare a 20 anni, nel 1976 e, in quel momento le dicono che volendo potrà andare in pensione dopo 14 anni, 6 mesi e un giorno di servizio. 
Virginia corre per 14 anni, sei mesi e un giorno, ma quando ci arriva, la pensione si è spostava a 19 anni, sei mesi e un giorno.
Virginia riprende la corsa, in fondo sono altri 5 anni; quando arriva a 19 anni, sei mesi e un giorno, la pensione però si è spostata a  35 anni di servizio ma solo per chi abbia anche 59 anni di età, e Virginia a 35 anni di servizio ne avrà 55.
Virginia ricomincia la corsa, un po' depressa e un po' incazzata, sapendo che le toccherà correre fino a 40 anni di servizio, il massimo previsto.
Quando le mancano 4 anni al traguardo, però, arriva la Fornero e Virginia si trova a non sapere più per quanto dovrà correre, perché 40 non bastano più, aumentano in maniera progressiva, e comunque il tetto d'età aumenta di pari passo con l'aumentare degli anni di servizio: in pratica il traguardo diventa irraggiungibile.
Per tanto tempo ho cercato di capire dove avesse preso quest'idea malsana la Fornero. Ieri, parlando con mia cugina che me l'ha citato, ho capito: l'ha presa dal paradosso di Achille e della tartaruga!
Mo' dico io: sto strunz'e Zenone nun se poteva fa' i fatti suoi nel V secolo a.C?