Il parcheggio di Via Giulia e il grande rischio di un'occasione sciupata. Cosa vogliono (non) fare a Largo della Moretta?

Creato il 31 luglio 2014 da Romafaschifo








Su Via Giulia e in particolare su quella parte di Via Giulia da ormai troppi anni interessata da un infinito cantiere per la realizzazione di un sacrosanto parcheggio interrato, la città si sta giocando l'ennesima grande occasione. E naturalmente rischia di perderla...Finalmente, dopo mesi, i lavori per il parcheggio in Largo Perosi\Largo della Moretta (sventramenti frutto di avventate demolizioni fasciste) pare che possano riprendere. Dovrebbe succedere nel mese di agosto. Si realizzeranno alcune centinaia di posti auto, la schiacciante maggioranza dei quali a rotazione, affittati anche a ore come succede, ad esempio, a Piazza Cavour. Ma purtroppo, come succede a Piazza Cavour ,la realizzazione del parcheggio rischierà di non cambiare nulla nelle pessime abitudini del romano-medio. Se non si provvederà a riqualificare l'arredo urbano delle aree circostanti si continuerà immancabilmente a posteggiare in maniera selvaggia, pericolosa, umiliante e degradante in tutta la zona attorno: vicoli, piazze e Via Giulia compresa. Per riqualificare le strade ci sono un milione e duecento euro che il costruttore metterà a disposizione in cambio della concessione per realizzare il parcheggio. Ma basteranno per sistemare Via Giulia, oggi il più bel parcheggio abusivo lineare del mondo? E, qualora bastassero, saranno ben impiegati oppure il Primo Municipio e il Comune opteranno per non torcere un capello al Partito della Macchina nonostante la presenza, finalmente, in zona, di posti regolari e interrati dove fermarsi? Sarà una grande sfida da seguire.

La seconda grande sfida sarà quella della sistemazione superficiale del parcheggio. Le cose si stanno, qui, mettendo molto male. Ci si orienta (sembra essere di questo avviso il Primo Municipio che, non si sa a che titolo, ha preso in mano una questione che invece dovrebbe essere sotto l'egida dell'Assessorato all'Urbanistica se non in capo al sindaco stesso vista l'importanza) a fare il parcheggio e a non farvi nulla sopra. Nulla. Uno spiazzo. Lasciare gli sventramenti del Ventennio fascista al loro posto, ferite sciatte nel tessuto urbano più avvincente del mondo. Via Giulia non verrà completata, non verrà ripristinata, la ferita non verrà suturata. Si farà il parcheggio – e fin qui ci siamo – e poi sopra una piazza, un giardinetto, un'area cani. Uno scempio urbanistico e storico, ma anche un azzardo che avrà delle conseguenze pesantissime per questo quadrante di città. I residenti di tutta l'area devono sapere che si stanno per mettere in casa una seconda San Lorenzo, una seconda Pigneto, una seconda Piazza Trilussa, una seconda Trastevere. Una zona relativamente tranquilla si trasformerà – sta nelle cose – in un'area di movida difficilmente gestibile. L'area Perosi\Moretta è ancora più ampia e capiente di Campo de' Fiori ed è direttamente collegata a Trastevere da un ponte. Immaginatevi cosa potrà succedere in uno spiazzo così ampio: caos, manifestazioni, bancarelle, camion-bar, baccano, locali. Non è terrorismo, è quel che succede quando si alimentano le anomalie: e questo spazio sovradimensionato e fuori scala è, appunto, una anomalia. E' uno spazio da riempire.

La cosa allucinante è che il progetto c'è, e azzeccato. Un progetto che si può e si deve fare contestualmente alla realizzazione del parcheggio. L'edificio è stato disegnato dal professor Stefano Cordeschi ed è un oggetto architettonico non particolarmente affascinante e indimenticabile (non siamo in presenza di Renzo Piano o di Herzog&DeMeuron intendiamoci), ma decisamente centrato per quest'area. Via Giulia viene chiusa da una parete verticale decorata con degli elementi di archeologia, una sorta di museo verticale che ha l'ambizione di diventare un landmark di quest'area. Tutta l'area sopra al parcheggio viene edificata con delle architetture tenui e classiche che permettono però di portare in quest'area funzioni importanti: residenziale, alberghiero, ristorazione, urban center, museale, residenze per artisti. Senza dimenticare la presenza di una piazza interna. Un progetto che crea ricchezza, posti di lavoro, spazi di qualità e che può portare al Comune introiti ben maggiori del micragnoso milione e duecentomila euro previsti per il solo parcheggio. Un progetto che scongiura la trasformazione notturna di Via Giulia in un palcoscenico ingestibile e fuori controllo.Dunque perché non si procede? Perché si dà ascolto a qualche sciocco che, come sempre in questi casi, parla di colata di cemento, speculazione edilizia, ecomostro, casermone e compagnia cantante con tutta la narrazione solo-romana quando si parla di architettura? Perché si opta per “dare ascolto ai cittadini” (si sa, i cittadini farebbero dovunqe aiuole e aree cani, ma non è davvero così che si immagina e si gestisce l'urbanistica di una città, bensì rischiando e osando!)?Da una parte rischio caos, risorse ricchezze e soldi perduti, totale anomalia urbanistica. Dall'altra un edificio di nuova architettura di un progettista italiano, denaro fresco per l'amministrazione (fondamentali per riqualificare tutte le strade del Rione, oggi ridotte a garage abusivi a cielo aperto) e posti di lavoro, spazi di qualità e una città che finalmente rischia, si trasforma (sebbene con molta prudenza), cambia e propone nuove prospettive a chi la vive e a chi viene a visitarla. Qualcuno può avere dei dubbi? Tra l'altro su quest'area il Piano Regolatore prevede costruzioni, la Soprintendenza è d'accordo. E allora? Come si fa anche solo a pensare a un giardinetto, manco fossimo nel centro di Sezze o di Colleferro, con tutto il rispetto.Chiediamo, a voi pochi (pochi?) illuminati che avete Roma fa Schifo tra le vostre letture quotidiane, di mobilitarvi con il massimo della solerzia per questa partita importante e strategica per lo sviluppo e il progresso della nostra città. Una partita che non vale solo per se stessa, ma che manda messaggi chiari sulla possibilità (o non possibilità) di questa città di evolvere e di seguire, finalmente, le buone pratiche di tutte le altre grandi città occidentali e civilizzate. Mobilitatevi scrivendo all'indirizzo che il Primo Municipio ha messo in piedi per garantire partecipazione su questa faccenda: partecipazioneviagiulia@gmail.com.  


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