Il Parco Nazionale degli Uccelli di Djoudj è una delle più grandi riserve ornitologiche mondiali.

Da Immaginidelmondo

Il Parco Nazionale degli Uccelli di Djoudj, a pochi km da St.Louis – Senegal- una delle più grandi città coloniali del paese - è una delle riserve ornitologiche più importanti al mondo e dal 1971 il parco è riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale.

La Riserva Protetta.


Il Parco Nazionale degli Uccelli di Djoudj, a pochi km da St.Louis - una delle più grandi città coloniali del paese - è una delle riserve ornitologiche più importanti al mondo.

Da novembre ad aprile transitano circa tre milioni di uccelli, di oltre trecento specie: fenicotteri rosa, pellicani, aironi, spatole.


Nascosto dietro una cortina di dune rosse, dolci e ondulate, si apre il delta del fiume Senegal; sedicimila ettari di laghi e di canali, guadi e banchi di sabbia, offrono riparo ad anatre, fenicotteri e cormorani.

Orde di cavalieri combattenti e squadre di aironi si incrociano in questi luoghi bagnati e nutriti dalla piena del fiume.


Prima zona a sud del Sahara, il parco nazionale del Djoudj è essenziale accogliere d'inverno gli uccelli migratori europei.


Dal 1971 il parco è riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale.


La struttura ricettiva nel Parco Nazionale degli Uccelli di Djoudj, Patrimonio Mondiale dell'Umanità (UNESCO). Il parco potrebbe essere sede operativa del centro d'inanellamento che il progetto di cooperazione internazionale con l'Ente Parchi Lago Maggiore intende costituire.

Dal settembre 1999 il delta del fiume, all'interno del santuario, è stato invaso da una pianta acquatica, la Salvinia molesta (chiamata anche kariba), originaria del Brasile, che ha messo in pericolo l'intero ecosistema. La pianta infatti si riproduce velocemente coprendo intere superficie di acqua e impedendone l'ossigenazione.

Per questa ragione nel 2000 il santuario è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità in pericolo. Dal 2001 sono state avviate tutte le procedure per l'estirpamemto biologico della pianta.

Per farlo si usa un batterio, il Cyutobagous salvinae che divora la pianta. La cura sembra aver avuto effetto al punto che nel 2006 il santuario è stato tolto dalla lista dei siti in pericolo.

Non era la prima volta che il Santuario di Djoudji si trovava ad essere un "osservato speciale". Lo fu dal 1984 al 1988 a seguito dei progetti di sviluppo agricolo dell'area (furono costruite anche delle dighe che oggi regolano l'afflusso dell'acqua) che minacciavano effetti negativi sul l'ecosistema del sito.

Anche in quell'occasione il sito fu inserito nella Lista dei Siti patrimonio dell'Umanità in Pericolo. Dal 1993 al 2009 anche la Convenzione di Ramsar mise il santuario degli uccelli di Djoudji nella Lista di Montreaux (lista delle aree Ramsar a rischio per fattori antropici o di inquinamento) per l'invasione di alcune specie di piante acquatiche infestanti quali la Pistia stratiotes e la Paspalum vaginatum.


Il risultato di tutti questi interventi è che nonostante tutto oggi si può ancora godere di uno dei più bei santuari ornitologici del pianeta.


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