Riprendo il mio solito ruolo in ambito slow e questa volta invece delle rurale mi son interessato dell’ urbano, un urbano vivibile, attento ai bambini e fruibile dai genitori e nonni.
Per gentile concessione del sito www.tafter.it riporto il mio articolo di ieri.
- A Chiaravalle, il paese della Montessori, si è svolta un’originale manifestazione dal titolo “La bellezza delle cose”. Un’esposizione, corredata da seminari e convegni, in cui circa 35 imprese delle più svariate dimensioni, (Indesit, Elica, Loccioni, ecc..) hanno presentato le loro idee innovative, le loro produzioni di alta tecnologia e a basso impatto ambientale. Il tutto in un ambiente molto particolare: all’interno della Manifattura Tabacchi. Ormai più che un opificio (ci lavorano poche decine di lavoratori), un museo di un lavoro, quello della sigaraia, che non esiste più. La fabbrica, del 1759, è la più antica d’Europa nel suo genere e con questa innovativa manifestazione, si è aperta al pubblico ricominciando di fatto a vivere.
Fra le manifestazioni promosse una in particolare ha destato interesse ed è foriera di ulteriore progettualità: il Parco Slow, una nuova metodologia di fruizione del parco urbano: il parco lento. Il professore Cristano Toraldo di Francia della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Camerino ha delineato l’excursus storico-culturale del suolo agricolo e degli spazi urbani, in gran parte dediti alle intense attività delle catene produttive e quindi sinonimi di velocità. Ma nel suo intervento di progettazione del paesaggio ha oltremodo citato i cambiamenti intercorsi negli insediamenti abitativi, ormai senza distinzioni di città e che, rifereti alla costa adriatica tra l’Abruzzo e le Marche, hanno determinano la nascita della Città Adriatica. In questo habitat i rari luoghi ancora liberi, costituiranno i luoghi della memoria: memoria di antichi opifici, del suolo agrario, della biodiversità, determinando un nuovo gusto nel fruire gli spazi del parco urbano. Il Comune di Chiaravalle ha inteso così accogliere la proposta dello studio di architettura, “Architettura STUDIOINMOVIMENTO”, un team di giovani architetti, ex studentesse del prof. Toraldo Di Francia, che hanno delineato il concetto di Parco Slow, i cui cardini sono:
- -Il bosco
- - La linea
- - I cerchi
- - “Vietato non calpestare”
- - Gli SLOW POINTS
- - Il risparmio energetico
- - L’accessibilità, considerata come l’obiettivo principale.
Essenze arboree, arredi, piste ciclabili, la possibilità di prendere consapevolezza del valore e dell’intensità del tempo, stando seduti o passeggiando nel parco. La percezione dei colori e il sentore dei profumi che variano nelle stagioni ci ricollocano nell’armonia, in un valore di partecipazione alla….”bellezza delle cose”.
Un progetto di vivibilità e benessere per il cittadino, ha infine concluso l’assessore all’urbanistica e alle infrastrutture, Giulia Fanelli, in cui gli interventi tra loro correlati come risparmio energetico, intermodalità, ciclabilità, forme innovative di trasporto determinano la creazione del vivere slow.