Il parlamento iraniano ha approvato l’accordo nucleare raggiunto il 14 luglio durante l'incontro a Vienna tra le potenze del 5+1, ossia Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Regno Unito.
Il patto, che ha ottenuto 161 voti favorevoli e 59 contrari, con 13 parlamentari astenuti, prevede un allentamento delle sanzioni economiche internazionali nei confronti dell'Iran in cambio di forti limitazioni del programma nucleare iraniano.
Ora l'accordo dovrà essere vagliato dal Consiglio dei guardiani della costituzione - un organo che ha come principale compito quello di controllare la compatibilità delle nuove leggi con la costituzione e con l'Islam - e se non dovesse riceverne l'approvazione, tornerebbe di nuovo in parlamento.
La sessione di voto finale è stata tesa e alcuni oppositori hanno cercato di rimandare l'approvazione dell'accordo, sostenendo che questo non avrebbe ottenuto l’appoggio della Guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei. L’agenzia statale iraniana Irna riporta che il ministro degli Esteri Javad Zarif avrebbe addirittura abbandonato la sessione a causa dei forti contrasti in aula.
Durante una conferenza stampa tenutasi dopo il voto, il portavoce del governo Mohammad Baqer Nobakht si è detto soddisfatto della scelta presa in aula: "I parlamentari hanno preso una decisione ben ponderata dimostrando che conoscono bene la situazione del Paese”.
L'intesa, siglata dopo una trattativa di due anni, prevede una progressiva eliminazione delle sanzioni economiche che Stati Uniti, Unione europea e Nazioni Unite avevano imposto all'Iran a partire dal 2006 proprio per evitare che il Paese rafforzasse il proprio programma nucleare.
Grazie al nuovo accordo, che avrà un enorme impatto sull'economia dell'Iran, la maggior parte delle sanzioni verrà eliminata durante l'Implementation day, all'inizio del 2016, mentre nell'ultimo trimestre del 2023 verranno abolite le ultime sanzioni, in corrispondenza del Transition day.
Il gruppo di Paesi che ha aderito all'accordo si riserva il diritto di reintrodurre le sanzioni nel caso l'Iran non dovesse rispettare il programma pattuito, implementando il Piano d’azione congiunto globale sul nucleare. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica - l'agenzia autonoma che si batte per impedire l'utilizzo militare del nucleare - dovrà verificare che il governo iraniano rispetti le prime fasi dell'accordo, per sbloccare le procedure internazionali.
Fonte: The Post Internazionale