Il Parrozzo ( "parrozzo" da "pan rozzo" poiché ricordava il pane dei contadini sia nella forma che nei colori) è una specialità di Pescara, inventata nel 1926 dal pasticciere pescarese Luigi D'Amico.
Il poeta pescarese D'Annunzio era amico del pasticciere ed essendo un ghiotto estimatore di questo dolce gli dedicò addirittura un sonetto, facendo la fortuna di questo dolce non solo in tutto l'Abruzzo ma anche al di fuori.
Pur essendo un dolce tipicamente natalizio in Abruzzo si prepara anche per Pasqua, ma non solo.
Diciamo che ogni occasione particolare è buona per gustarlo.
La conoscenza di questo splendido dolce per me risale a 21 anni fa in occasione di una Pasquetta trascorsa in Abruzzo, precisamente ad Ortucchio, la mia amica Paola ed io con i rispettivi mariti e figli ospiti di Teresa, altra nostra amica, a casa dei suoi genitori.
Mamma Siberiana ( la mamma di Teresa, proprio la "mamma Siberiana" che mi diede la ricetta delle ferratelle) aveva organizzato la scampagnata insieme a tutti i suoi parenti nei prati poco distanti da Ortucchio. Ognuno aveva preparato un piatto, c'era ogni ben di Dio, lasagne, carne cotta alla brace sul posto, contorni di ogni tipo e per finire ......... dolci!!
Più che una scampagnata in famiglia sembrava uno di quei meravigliosi raduni culinari a cui ho in seguito partecipato, c'era di tutto e di più.
Ricordo che sebbene fossimo già pieni all'inverosimile mamma Siberiana continuava a dirci:
- Ma questo non l'avete assaggiato! Ma che fate i complimenti? -
Quando fu il momento dei dolci io avrei gettata la spugna, ma tra i tanti una sorella di Siberiana tirò fuori un dolce fatto da lei, una semisfera ricoperta di cioccolato che non avevo mai visto:
- Assaggiatelo, è un dolce tipico abruzzese, l'ho fatto io!! -
Una volta assaggiato fu subito amore.
Quando qualche giorno dopo chiesi a Teresa come si chiamasse quella meraviglia di dolce che aveva fatto la zia lei mi disse che era il "parrozzo".
Da allora ho conservato nella memoria sia il nome sia il gusto particolare di quel dolce squisito.
Non avendo la ricetta della zia di Teresa ho fatto una ricerca su Internet e credo di essere giunta a quella che dovrebbe essere più simile all'originale, dato che la ricetta di Luigi D'Amico è nelle mani dei suoi eredi che continuano ancora oggi a produrre il parrozzo.
Ingredienti: (per uno stampo da zuccotto di 24 cm di diametro)
- 6 uova
- 150 gr di semolino
- 150 gr di mandorle con la pelle
- qualche mandorla amara oppure essenza di mandorle amare
- 250 gr di zucchero
- la scorza grattugiata di 1 limone
- un pizzico di sale
- 200 gr di cioccolato fondente
Innanzitutto si triteranno finemente le mandorle con la pelle usando il mixer.
Si monteranno quindi a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale e qualche goccia di limone.
A parte si monteranno i rossi con lo zucchero fino ad avere un composto gonfio e chiaro, ci si aggiungeranno le mandorle, il semolino, l'essenza di mandorle amare, la scorza grattugiata del limone.
Il composto risulterà piuttosto duro, quindi inizialmente mescoleremo vigorosamente un pò degli albumi montati a neve fino a renderlo abbastanza morbido, il resto degli albumi invece li aggiungeremo poco per volta e mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno dal basso verso l'alto. Questo perché, non essendoci lievito, dovremo far inglobare al composto più aria possibile.
Verseremo il composto nello stampo imburrato ed infarinato e metteremo in forno già caldo a 170° per circa 50 minuti.
Se avrete mescolato con delicatezza gli albumi montati a neve il dolce sarà cresciuto anche senza lievito, come potete vedere facendo il raffronto delle foto prima e dopo la cottura.
Dopo aver sciolto a bagnomaria il cioccolato fondente ci glasseremo prima la parte inferiore del parrozzo e quando questa sarà asciutta lo verseremo sulla cupola.
Una volta asciutta la copertura il parrozzo sarà pronto.
Con cosa accompagnare il parrozzo? Ma con un bicchierino di Aurum, un tipico liquore pescarese a base di brandy ed infuso di arance inventato dal pescarese Amedeo Pomilio che scelse di chiamarlo così su suggerimento del suo amico.........Gabriele D'Annunzio, come vedete il nome del grande poeta accomuna queste due eccellenze !!