"Caro imprenditore, tu sei piccolo io ti impongo il vincolo esterno (Andreatta e Prodi), in questo modo tu avrai delle difficoltà, queste difficoltà ti spingeranno ad unirti (o morirai ma sono cazzi tuoi) e diventerai grande e produttivo, in cambio ti do la flessibilità del mercato del lavoro cosicchè risparmierai qualche cosa sul lato dei costi (poco importa se i lavoratori vanno a rubare)".
I Governi parlano spesso di un mercato del lavoro ancora poco flessibile, ma guardiamo i fatti
(Fonte: OCSE 2013)
Nel 1990 l'Italia (spezzata nera) aveva ancora (per pochi anni) uno dei mercati del lavoro più rigidi e tutelati in Europa, e come potete notare fino al 1995/96 si mantiene su livelli costanti. Dal 1996 anno in cui si decise definitivamente di entrare nell' Euro, si comiciò a perseguire una strada (quella della flessibilità) che ha portato i lavoratori a venire sempre meno tutelati (infatti oggi i sindacati fanno tutto tranne che il loro mestiere) e per di più quella stessa flessibilità, a causa della mancanza di lavoro (con il cambio rigido L'Italia è diventata un paese di importatori netti), si è trasformata in precarietà.
Un' imprenditore ci mette anni a spiegare ad un operaio come si fa un' innesto, e gli frega meno di niente della flessibilità del lavoro una volta che ha investito in capitale umano ed ha formato quell' operaio, anzi se lo "sposa".
la flessibilità, in se è comunque un problema perchè se devo prendere un' altro operaio l'anno dopo, per sostituirne uno che mi offriva già garanzie (perchè già formato), devo ricominciare da capo e la mia produttività scende.
Una nazione basata sulla PMI (piccola media impresa) orientata all'export, ha bisogno di un cambio flessibile, e di tutele per i lavoratori, ha bisogno di imprenditori che siano in un'ambiente che apprezza e approfitta del capitale umano che ha accumulato istruendo i propri lavoratori.
Questo non è il mondo dell' euro.
Il Cambio rigido ha ridotto l'Italia in un paese di importatori, disoccupati e cassintegrati.
Il grafico sotto mette in realzione il saldo delle partite correnti di Italia e Germania, nelle diverse fasi della storia degli ultimi trent' anni.
(saldo delle partite correnti. FMI 2013)
Niente di nuovo, per chi segue blog come questi. Ve lo spiego, in parole molto semplici...
Quando l' Italia è stata intrappolata in accordi di cambi rigidi o semi rigidi (SME "fluttuante" e SME credibile a cambio fisso, Rientro nello Sme ed Euro) ha avuto sempre e tendenzialmente dei dificit strutturali (rispetto all' estero) nel saldo delle partite correnti.
In altre parole importava più di quanto esportava (sia capitali che beni e servizi), proprio perchè avendo un cambio rigido, e non potendo il cambio svalutare ed adeguarsi e riconquistare la competitività perduta, per forza di cose registrava deficit persistenti.
Non appena, nel 1992 avvenne la svalutazione del 20% circa (L'Italia si sganciò dallo SME e del cambio rigido con L'ECU), a seguito degli attacchi speculativi legati proprio alla sopravvalutazione della Lira, l'Italia ricominciò ad esportare (sia beni che capitali) e far registrare dei surplus, con il picco più alto nel 1996
Allorchè, nel 1996 disgraziatamente, si decise di rientrare nello SME: come si può ben vedere dalla spezzata arancio (Italia), il saldo ricomincia a scendere, pur rimanendo positivo, arrivando al 1999 anno in cui l'Italia fa registrare la più grande vittoria di pirro della prima e seconda repubblica, l'entrata nell Euro ed i progressivi record di deficit sempre più ampi fino al 2011anno in cui, si registra un "miglioramento" (si fa per dire) grazie al sangue donato dalla gente al nostro (anzi vostro) governo Monti. Quella che oggi noi chiamiamo austerità non è niente altro che, la causa principale che ha bloccato le eccessive importazioni (l' alta tassazione imposta, ha fatto abbassare i consumi e comprimono i salari, quindi l'Italia ha importato di meno) ed ha permesso di indebitarsi di meno con l'estero, e viene applicata proprio quando, non essendo in presenza di un cambio flessibile ma di un cambio rigido, un paese (L'Italia nel nostro caso) è costretto ad indebitarsi per finanziare gli squlibri nella bilancia dei pagamenti. L'austerità è volta a curare esplicitamente il problema di debito estero laddove non è possibile riequilibrare gli squilibri con l'estero con i riaggiustamenti dei rapporti di cambio.
Potrete capire quindi che dalle difficoltà di un' azienda (media - piccola) si scatenano altri fattori ed altre difficoltà che ricadono sui lavoratori.La flessibilità è stata data alle imprese, per abbassare i costi, in cambio del fatto che l'export gli diminuiva di tanto. Questo è il patto che è stato fatto in Italia, ed è un patto che non funziona.EccoIl Click Per un Blog Utile