Da militante che ha attraversato la storia degli anni 70 e purprendendo atto, spesso con amarezza , dei cambiamenti culturali profondi,ritengo che comunque esistano ancora ben precisi parametri per stabilire cosasia di sinistra e cosa no e conseguentemente di poter verificare nelle azioniin parlamentoe fuori quali partiti possano definirsi davvero disinistra..Intanto vorreimettere indiscussione la tesi alquanto bizzarra a destra ma anche di qualcuno malinformato a sinistra cheessere disinistra o comunista oggi sia una assurdità antistorica visto il fallimento ditutte le esperienze storiche in cui il modello sarebbe stato applicato.Il fatto che nei regimi sovietici e cinesi o cubani, non si siariusciti a costruire davvero un modellosociale e politico comunista, così comeipotizzato da Marx ,non significa affatto che non sia possibile arrivarci neltempo quando le condizioni saranno diverse.Nel pensiero marxiano infatti è ben canonizzato il concetto cheil comunismo si sarebbe dovuto realizzare solo dopo l’implosione delcapitalismo quando cioè lo stesso capitalismo avesse creato le condizioni materiali e strumenti idonei e naturalmentefavorevoli al passaggio successivo,dunque non forzatamente come avvenne appunto nell’URS ed in Cina dove ,di fatto si realizzò,proprioperché si forzarono i tempi di una naturale evoluzione, una dittatura comunistanon certo il modello sociale che C. Marx aveva preconizzato.
Dunque oggi ha, amio parere, ancora senso non solo essere di sinistra, ma essere comunisti inprospettiva pur sapendo bene che vannopreparate le basi di questa trasformazione senza forzature ed evitando glierrori del passato.Ma veniamo al concetto più ristretto dell’essere di sinistra oggi,percome la vedo io : è di sinistra coluiche prepara il terreno alla costruzione di un modello sociale diverso basato sualcuni valori e principi anche seappartiene a partiti politici che non si rifanno nel lungo termine direttamentealla sinistra (chiara l’allusione ad es. a Di Pietro o Grillini).Quali sono questi valori e principi base che debbono essereconcretamente e coerentemente perseguiti nella pratica politica:uguaglianza egiustizia sociale, difesa dei ceti deboli e lavoratori redistribuzione le ricchezze tassando iricchi e non i pensionati ed i poveracci, politiche collettive e nonindividuali garantire democrazia dal basso e non privilegi di casta leggi pro lavoratori e non pro industriali ebanche, offrire a tutti pari opportunità reali nell’istruzione, una visione sociale non classista e padronale( quanti nelpd hanno appoggiato Marchionne…) e nelsociale soprattutto voler costruire nel tempo un modello diverso da quelloneocapitalistico finanziario del mercato attuale. Non solo ovviamente, esseredi sinistra significa praticare nel concreto politiche solidari e questo significa difesa del welfare e stato sociale.( esattamente l’oppostodi quel che ha mostrato il Pd appoggiando passivamente la prima manovra Monti) avere una serie di valori, neiquali credere e per i quali battersi, tra questi la libertà all'interno di precise regole che costituisce la base dellademocrazia nel suo significato etimologico, cioè del governo del popolo mediante lepartecipazione ed il controllo e non solamente mediante la delega. (soprattuttodall’alto come avviene oggi nelle caste ). Significa avere l’idea di fondo che non vi possa essere vero sviluppo senza giustizia sociale,.Perseguirein prospettiva questo modello senza compromessi e calcoli di potere( ricordiamo bene gli inciuci dalemiani, l’”abbiamouna banca..”, la finta opposizione funzionale al berlusconismo del Pd in questianni. L’imitazione di modelli delle destre, il rifiuto o riinvio continuo diprimarie democratiche di coalizione,la paura di andare al voto e governare , fino all’appoggio allucinante alla manovra Monrti un esempio davvero illuminante sull’esseredi sinistra di questo partito, Un pd ormai anonimo, attraversato da caste e dacorrenti centriste in un calderone ingestibile dove pochissimi sono coloro cheancora possiamo definire di sinistra.
Infine essere di sinistrasignifica, a lungo termine, costruire un progetto economico-sociale che porti davvero all’uguaglianza sociale dei diritti,alla riappropriazione delle massedei mezzi di produzione e del controllo dal basso delle scelte politiche. Dunquetutto l’ opposto dei valori di casta ,di politiche centriste e neoliberiste colterzo pollo. Chiudo facendo notare che IlPd non solo è stato reticente su tutti i referendum popolari ma ha votatocontro ogni proposta per ridurre i privilegi. Al contrario, almeno negli ultimi tempi ,l’unico che ha preso leparti dei piu’ deboli e contro i poteri di casta che ha promosso tutti ireferendum , che a spinto per andare subito a primarie, che non ha appoggiatola prima fase di macelleria Monti, ecc. è stato Di Pietro mentre al di fuori è Vendolaad avere un minimo di idee e programmi che contengano davvero prospettive, non annacquate come nel Pd,, diun modello sociale alternativo e di sinistra.