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Il Pd non farà opposizione chiuso in una stanza o in consiglio comunale come piace a Bazoli

Creato il 19 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il Partito democratico non riesce neppure a mettere ai voti un documento che scoppia una tempesta. Votare un testo in un partito di Cremona, che non sia di centrodestra, significa spaccarsi perché così vuole il giornale La Provincia. Se voti sì o no su un documento del tuo partito sei comunque un dissidente, anche se poi accetti il documento stesso. Ascoltando Alessia Manfredini e Luciano Pizzetti, non contemporaneamente è chiaro!, si capisce che entrambi chiedono la convocazione del celebre Osservatorio Tamoil e che vogliono che la bonifica e il ripristino ambientali vengano fatti in tempi rapidi. Due vie diverse per un medesimo obiettivo. C’è chi crede nella giustizia penale fino in fondo, come Sergio Ravelli (Radicali) che nel processo contro la Tamoil, s’è costituito parte civile come cittadino, c’è invece chi diffida di tempi lunghi e mega avvocati dei petrolieri (il deputato Pizzetti), c’è chi come il gruppo consiliare del Pd chiede che il Comune si costituisca parte civile per tutelare tutti. La strategia del giornale cartaceo è sempre quella. Tutti quelli che sono alternativi al centrodestra fanno confusione, litigano tra loro, senza eccezione. Ci pensa Bazoli a spiegarlo. Tante grazie. Poi però la carta si sfa e la vita continua.

Il punto è però che diffondendo documenti di partito non so quanti cittadini si raggiungano. Servono questi documenti? Appena letto il testo votato, quello che dice che sarebbe un’opportunità per il Comune costituirsi parte civile, ho pensato che si trattava di un testo ampolloso, complicato, come il manoscritto da cui l’autore ancora deve trarre il popolare romanzo.

Ma bisogna parlare ai cittadini, unirli, metterli insieme, in rete. L’Officina di Stefania Bonaldi è un bell’esempio: si tratta però di un passo successivo.  Che ha detto il sindaco di Crema? “Sono andata nei quartieri e ho ascoltato con la gente”. Ha iniziato così. Si è messa ad ascoltare e c’è chi è rimasto colpito vedendo che prendeva appunti. Una novità a Crema in questi anni. Non che i consiglieri comunali del Pd di Cremona siano musoni e tetragoni, per carità. Ci vorrebbe soltanto, in tempo utile, un’azione più popolare che la pubblicazione di documenti e comunicati o interrogazioni in consiglio comunale dove il solito assessore aggira il problema. Non a caso il Pd ha cominciato a distribuire volantini e suppongo che farà sentire la propria presenza, con i suoi iscritti e simpatizzanti, dopo l’estate.

Una città è una comunità che fa conversazione e scambia idee, dove chi vuole amministrare sa tacere, ascoltare, proporre. Cose che i democratici sanno benissimo e che probabilmente non vedono l’ora di fare.

Il segretario cittadino Daniele Burgazzi mette ai voti un documento in una sede di un partito. E questa è una notizia pesante? Fuori c’è la città che pulsa: nuovi poveri, minacce di infiltrazioni della criminalità organizzata, usura, illegalità, neofascisti, disagio, anche un cittadino che s’incatena davanti ai servizi sociali, ma il maggior problema è difendere Arvedi da cittadini che da Cremona non hanno mai avuto neanche una ciclabile!

Vero che nel caso Tamoil tutto è stato lasciato in mano ai parlamentari, per voi votare una via alternativa due anni dopo. D’accordo, ma è questo che tormenta i cittadini? Il gruppo dei consiglieri provinciali è stato escluso dalla fase dell’accordo di due anni fa. Errori che poi si trasformano in problemi interni.

“Con la Tamoil abbiamo avuto a che fare per anni e anni”. “Ma gli avvisi di garanzia sono arrivati durante questa amministrazione”. “Abbiamo fatto un accordo e adesso li denunciamo?”. Errori di metodo: è mancata una regia dall’inizio!

Trovarsi a confessare: “Siamo a disagio all’opposizione perché abbiamo governato molto a lungo” che significa? che il rinnovamento nella discontinuità è necessarissimo. O nei fatti o nelle persone.

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