Il PD tradisce il programma e vota SI agli F35, gli aerei più costosi e difettosi di sempre

Creato il 16 luglio 2013 da Candidonews @Candidonews

«Nell’ambito delle spese militari bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno per gli F35. La nostra priorità non sono i caccia, la nostra priorità è il lavoro» (Bersani, 22 gennaio)

Ora che il PD bersaniano, maggiormente orientato a Sinistra, è stato raso al suolo dai 101 traditori e dal governo delle Larghe intese e che si avvia alla democristianizzazione affidandosi a Renzi e Letta, tutto cambia, anche la promessa sugli F35.

E così oggi il Senato ha detto SI agli aerei più costosi e difettosi di sempre: Maggioranza compatta e obiettivo raggiunto. Il Senato ha approvato la mozione di maggioranza sugli aerei militari F35. I sì sono stati 202, 55 i no e 15 gli astenuti.

Il tutto ci costerà ben 500 milioni di euro all’anno. I quali potevano essere impegnati in altri obiettivi.

Un po’ di informazioni sugli F35, cosa sono:

F-35 Lightening II è un programma militare conosciuto anche come Joint strike fighter, lanciato dagli Stati Uniti insieme ad altri otto paesi alleati, tra cui l’Italia, all’inizio degli anni novanta per costruire F-35, cacciabombardieri ipertecnologici di quinta generazione che sostituiranno i vecchi aerei da guerra. Si tratta del programma militare più costoso di tutti i tempi, che prevede la realizzazione di 3.173 velivoli per una cifra complessiva di 396 miliardi di dollari, anche se nessuno è in grado di quantificare il costo finale dell’intero progetto, che per questo ha suscitato molte proteste dagli Stati Uniti all’Italia.

Secondo il sito del programma gli F-35 sono “gli aerei più affidabili e letali e garantiscono la sopravvivenza dei piloti”. Progettati dall’azienda produttrice di armamenti Lockheed Martin, dovrebbero avere la capacità di eludere la sorveglianza dei radar, andare a velocità molto elevate e disporre di un sistema digitale che permetta al pilota, attraverso un casco, di avere una visuale a 360 gradi su quello che sta succedendo mentre l’aereo è in volo.

Quanto spende l’Italia per gli F-35?

L’Italia spenderà tra i 13 e i 17 miliardi di euro nel progetto. Secondo le previsioni di bilancio del 2012 del ministero della difesa, lo stato dovrebbe spendere almeno 12,2 miliardi entro il 2047. Ma i promotori della mozione alla camera dei deputati e l’associazione Archivio disarmo sostengono che l’investimento sarà di almeno 14 miliardi di euro. Nel 2012 il ministro della difesa del governo Monti Giampaolo Di Paola ha annunciato che, per ridurre le spese, l’Italia acquisterà solo 90 aerei, invece dei 131 preventivati. Secondo Il Sole 24 ore ogni velivolo potrebbe costare all’Italia da 99 milioni di euro per un F-35A a 106,7 milioni di euro per un F-35B, a fronte dei 61 milioni di euro previsti da Lockheed Martin nel progetto iniziale.
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L’Italia ha cominciato a collaborare al progetto dal 1994, “con un fase di esplorazione tecnologica”, per poi stringere successivamente accordi di tipo commerciale dal 1998. La sua partecipazione nel progetto è di secondo livello, cioè con una partecipazione del 5 per cento nel finanziamento.

Un aereo pieno di difetti.

La Government accountability office, l’agenzia che controlla i conti pubblici negli Stati Uniti, ha diffuso nel 2012 un documento (Restructuring added resources and reduced risk, but concurrency is still a major concern) nel quale sollevava forti preoccupazioni sull’aumento dei costi di questo programma militare. L’agenzia ha denunciato che oltre all’aumento dei costi ci sono stati ritardi nella produzione, scarso numero di collaudi, e molte richieste di cambiamenti in fase di collaudo, che fanno pensare a un ulteriore innalzamento dei costi e a un ritardo delle consegne. Uno dei problemi, ha denunciato il Washington Post, è che hanno cominciato a produrre l’aereo su larga scala anche se in forma di prototipo prima che fosse collaudato, e quindi molte esigenze tecniche e difetti sono emersi solo nella fase di collaudo.[

Fonte: Internazionale]

Ma quanto costerebbero annualmente gli F35? Circa 500 milioni di euro all’anno. Un bel gruzzoletto.

secondo il ministero della Difesa il programma JSF prevede al momento spese per 12,2 miliardi di euro entro la scadenza massima del 2047, tra 34 anni, più una cifra per “predisposizione in ambito nazionale” che non è definita. Tralasciando quest’ultima cifra, farebbero circa 360 milioni di euro l’anno. Ma queste spese sono distribuite in modo diseguale: per il 2012 si mettono in conto 512 milioni e questa cifra annuale probabilmente non diminuirà di molto nel prossimo futuro, dato che entro il 2014 sono già messe in conto, complessivamente, spese per quasi due miliardi. C’è poi la voce dell’”avvio dell’acquisizione e supporto logistico”, la più ingente, che è quella che entrerà in gioco quando gli aerei, in concreto, arriveranno. Anche se è spalmata su 24 anni senza ulteriore indicazione di altri scaglionamenti interni, si tratta in media di oltre 400 milioni di euro l’anno.

Bisogna comunque farsi un’idea delle proporzioni: il bilancio della Difesa per il 2012 è stato di 19,9 miliardi di euro, pari all’1,2 per cento del PIL (la media europea più aggiornata, del 2010, è dell’1,61 per cento del PIL: quell’anno l’Italia spendeva l’1,4 per cento). Di questi, la spesa totale per esercito, marina e aviazione è di 13,6 miliardi, mentre il resto del bilancio va ai Carabinieri. Tre quarti del totale delle spese viene speso per il pagamento degli stipendi, come indicato a pagina 19 del rapporto.
[Fonte Il Post]


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