Il Pdl ricatta Monti: toccate la prescrizione e cade il governo

Creato il 29 gennaio 2012 da Nicola Nicodemo
Il Pdl pone un veto: toccate la prescrizione e cade il governo. Sì alla riforma delle pensioni, sì all'aumento delle tasse, ma non si parli di riforme della giustizia. Ministro Severino: problema di secondo piano.

Via alle liberalizzazioni. Via alla riforma delle pensioni. Via all'imposta sulla casa. Nel progetto politico berlusconiano non sarebbero state tollerate certe misure, e l'avevamo capito dall'esitazione con cui l'ex-governo nell'attuare i dovuti provvedimenti. Eppure, salito Monti al colle, tutti sono stati d'accordo ad approvare il pacchetto Salva Italia e a sostenere la maggioranza del governo. Certo, a patto che non si parli di riforma elettorale, di televisioni e di giustizia.
Nella giornata di inaugurazione del nuovo anno giudiziario, viene esposto il problema della prescrizione breve, definito dal procuratore della Corte d'Appello di Milano, Giovanni Canzio, come un "agente patogeno", che "incentiva strategie dilatorie della difesa". 
Cosa succede in pratica? Che se la prescrizione nasce come strumento di difesa del cittadino, contro l'eccessiva durata dei processi, può invece spingere gli avvocati a tirarla per le lunghe, in modo da evitare la sentenza. Da molti tribunali giunge l'allarme: troppi sono i processi che si estinguono dopo anni di udienze e indagini.
La richiesta di una riforma è stata presentata in Commissione giustizia dal capogruppo del Pd, Donatella Ferranti, riprendendo le richieste di Michele Vietti (Udc) e del presidente della Corte di Cassazione, Ernesto Lupo. Bisogna, afferma, "intervenire sui tempi di prescrizione dei reati, in particolare per quelli di corruzione".
Prevedibile la risposta del Pdl. Osvaldo Napoli, vicecapogruppo alla Camera, definisce tale richiesta "querula e petulante" e invita la Ferranti a "tacere". Un altro esponente pidiellino, Enrico Costa, rende chiara la linea del partito. Definendo "patogeno" la prescrizione, il "dottor Canzio ha fornito un assist che lascia stupefatti ai giudici milanesi, sui quali dovrà pronunciarsi". Si fa infatti esplicito riferimento al processo Mills.
L'imputato, in questo caso, è Silvio Berlusconi. E i legali puntano alla prescrizione, che dovrebbe scattare, appunto, a febbraio. Al fine di evitarla, i giudici hanno fissato un calendario fitto di udienze, cercando di arrivare alla sentenza di primo grado in tempo.
Restano da ricordare due cose ancora: la Corte dei Conti ha stabilito che la corruzione, "tassa occulta" pagata dai contribuenti italiani, costa ogni anno 50 miliardi di euro.
Seconda cosa. Ricordate l'incontro tra Monti e Berlusconi, avvenuto il 12 novembre scorso? Le condizioni imposte dall'ex-Premier per il sostegno del Governo tecnocratico erano chiare: niente modifica su legge elettorale, televisioni e giustizia. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, afferma che la prescrizione è un problema di secondo piano. Rimandata quindi, per adesso, la legge sulla corruzione. Come se in Italia non fosse un problema reale.


Cos'è cambiato? Ci sono ancora politici che privilegiano interessi personali a quelli dei cittadini. E un governo, seppur nuovo, che li asseconda.
Fonti: Il Fatto Quotidiano