Il pendolo turco (recensione di Raffaele Morani)

Creato il 11 settembre 2012 da Istanbulavrupa

Alessandro Aruffo, Il Pendolo Turco (Datanews, 2011)

Un libricino agile sulla storia della Turchia che ripercorre la storia recente del Paese, sempre a cavallo tra Oriente ed Occidente, partendo dal socialismo turco ottomano e dalla rivoluzione kemalista per arrivare ai nodi più attuali: le minoranze -ad iniziare dai curdi- e la democrazia, i governi filoislamici e la crisi col potere militare, i rapporti con l’Unione Europea, la crisi con Israele a causa delle flottiglie contro l’embargo a Gaza, il recupero di una vocazione neo-ottomana che guarda con estremo attenzione ai vicini mediorientali, cercando di ricavare un ruolo di potenza regionale sia politica che religiosa. L’autore riconosce chiaramente che l’obiettivo dell’AKP non è affatto “la fondazione di uno stato islamico, quanto sottrarre il controllo dello Stato dalle mani del ceto burocratico-militare, alla base della sua nascita e sviluppo….il partito islamico si faceva garante della problematica “coesistenza” fra tradizione islamica nazionale e richiamo alla costituzione.” A parere di Aruffo permangono alcuni interrogativi sulla “reislamizzazione” dei costumi ed il dettato costituzionale e nell’accettazione integrale del principio della divisione dei poteri dello Stato, oltre al capitolo doloroso della guerra alle minoranze, ma “nonostante tutto, l’odierna Turchia appare distante dalla laicità autoritaria tradizionale e dal riflusso rigorista tipico di un regime islamico….la Turchia di Erdogan rappresenta una vera e propria scommessa sulla democrazia lungo un asse mediterraneo-mediorientale sul quale insistono il “mondo arabo” ed il “mondo musulmano” di gestione del potere e dello Stato.”


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