Il pensiero cinematografico: Potiche

Creato il 14 marzo 2011 da Stregonestregato @ppstronzi




Potiche è un film del 2010 di François Ozon.
Diciamo che con Ozon io avevo cominciato malissimo: Swimming Pool del 2003 mi aveva fatto abbondantemente cagare soprattutto a causa della sceneggiatura scontata e piena di buchi grandi quanto una casa.
Poi ho visto Otto donne e un mistero e me ne sono innamorato. Ieri sera ho visto, infine, Potiche.
Il mio ragazzo mi ha frantumato le sinapsi in tutti questi mesi per vederlo e finalmente ieri sera ha trovato requie e l'abbiamo visto.
Sulla riga di Otto donne e un mistero, Potiche è davvero delizioso.
Il personaggio di Catherine Deneuve, Suzanne, la pseudo bella statuina, è davvero ben delineato e gradevole in tutto il suo percorso di emancipazione femminile ironico e ben ragionato.
Il film non ha tempi morti, i ritmi sono serrati e i toni sono da commedia. I contenuti però fanno riflettere e molto.
Chi di noi non si sente a volte una bella statuina, poco padrone della propria vita e relegato in un angolo?
In questo film ci si rende conto che il confine tra immobilità effettiva e non è molto labile.
In una Francia degli anni '70 la protagonista lo mette nel culo a tutti, marito, amanti, comunisti, gente di destra e deficienti vari. Riesce a divenire completa padrona della sua esistenza senza sbavature, relegando chi l'aveva presa per il culo fino a poco tempo prima al ruolo di vera bella statuina.
Nota positiva: La Deneuve e il suo personaggio valgono da sole tutto il film
Nota negativa: Il finale, giusto e in stile Ozon che però m'ha dato l'impressione di affrettato.

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