Gli uccelli di Franco Battiato è una di quelle canzoni che, se hai un minimo di sensibilità, possono lasciarti davvero senza fiato. Dal mio ufficio, vedo traiettorie di diverso grigio disegnate dalle nuvole e immagino stormi su stormi ad attraversarle, liberi, senza limiti, come unico obiettivo quello di solcare l’aria e osservare il mondo dai loro occhi inespressivi. Sarà che sono particolarmente riflessivo in questi giorni e che i miei pensieri vanno velocissimi, sfrecciano da un estremo all’altro causando parecchi ritorni d’aria e di emozioni non bene identificate, sarà che li sento liberi di andare dove vogliono, proprio come gli uccelli, da millenni, fanno, disegnando il cielo che altrimenti sarebbe solo un guscio vuoto.
“Volano gli uccelli, volano nello spazio tra le nuvole, con le regole assegnate a questa parte di universo. Voli imprevedibili ed ascese velocissime, traiettorie impercettibili, codici di geometrie esistenziali”