E sono proprio contento che questa seconda serata sia stata bastonata in termini di ascolti, almeno tre milioni di italiani si sono risparmiati alcuni momenti di orrenda televisione e forse sono riusciti a conservare un briciolo di sanità mentale. Sicuramente ieri è stata una serata più sanremese, che avrei potuto anche giudicare sulla sufficienza, se non fosse stato per il momento satirico malamente riuscito. I soliti idioti hanno dato prova di essere seriamente idioti per un motivo basilare: il proporre quegli idiotissimi sketch finali ad una kermesse canora dal gusto nazionalpopolare come Sanremo è stata una mossa stupida oltre che squallida. Non credo che siano omofobi e penso che i loro intenti in generale siano per la causa omosessuale, ma se così è sicuramente non ci hanno fatto un favore ieri. L’unico favore che potevano farci sarebbe stato quello di levarsi dalle palle.
Perché il punto non è che noi omosessuali non vogliamo essere presi in giro e stare allo scherzo, il punto è che c’è posto e modo per fare certe cose. E a Sanremo, prendere in giro gli omosessuali rappresentati come macchiette, nel nostro contesto socio-culturale è quanto mai controproducente, soprattutto alla luce delle polemiche passate con quel cazzone represso di Povia.
Mi sarei sentito in imbarazzo se ci fossero stati i miei amici etero ieri, figuriamoci se fossi stato con i miei genitori. E non oso immaginare quanti padri e madri, che sospettano dei loro figli o magari hanno accettato malamente la loro omosessualità, abbiano ricevuto l’ennesima immagine zimbella della cosa, solo amplificata mediaticamente ad altissima voce.
E dire che a me i soliti idioti non mi fanno manco schifissimo, semplicemente li ignoro. Qualche volta, mezzo sorriso me lo strappano. Ma ieri è stato orrendo. Senza contare poi quell’altro rincoglionito di Morandi che continuava a ribadire la sua manifesta eterosessualità (coprofaga?) pur specificando di non avere nulla contro i gay. Se c’è una cosa che mi fa imbestialire è quando sento questa dannatissima frase.
E ci mancherebbe pure, caro Morandi di sto cazzo, che cavolo vorresti avere contro i gay? Forse per questo ti sei preoccupato subito di chiedere a Mazza se parlare di omosessualità a Sanremo, anche se sotto forma di sfottò, fosse stata una pessima mossa? Ma ci rendiamo conto? Avere paura per aver trattato il tema dell’omosessualità sulla tv di stato! Vergogna alla rai, vergogna a Sanremo, vergogna a Morandi e i soliti idioti.
Tornando al festival, la farfalla di Belen ha fatto il giro del mondo e tutti hanno potuto ammirare il tatuaggio chiedendosi se avesse o meno le mutandine. Questa pornografia nemmeno vagamente suggerita non richiede domande al tuo direttore di rete, caro Morandi? Questo no, ma l’omosessualità sì. Tanto finché siamo nei limiti dell’eterosessualità e dell’esibizione della donna come oggetto di piacere, che male può fare? Pure la Chiesa non troverebbe niente da ridire, insomma. Quindi ricapitolando, questa serata resterà nella storia per una vagina intravista e un lungo sfottò ai gay: sicuro che tra gli autori non ci sia Giovanardi o qualcuno della lega?
E comunque voglio aggiungere che puoi essere bella quanto vuoi, ma se hai il portamento di una tamarra battona, senza alcuna grazia, la tua bellezza non è che una cacata di vacca sciolta al sole, cara Belen.
Per il resto, serata stupidamente moscia, intervento di Martin Solveig che mi ha lasciato basito poiché non ho ben capito il senso della performance in generale, sia la sua in singolo che quella con Papaleo. Mah.
Pochi momenti di hype. Uno fra tutti quello di Erica Mou che aspettavo con attenzione. Alla fine credevo arrivasse con un pezzo più fuori dagli schemi, ma la ballata che ha portato è delicata e non banale e quindi sono contento che abbia passato il turno. Un po’ sospetta la somiglianza con Zombie dei Cranberries in alcuni punti, ma vabbé, mi piace.
Per quanto riguarda i big, devo dire che al secondo ascolto la qualità sembra migliorata. Sono contento che siano usciti D’alessio e Berté, i Marlene Kuntz (il pezzo non mi dice nulla), e Carone con Dalla. Mi dispiace un pochino per quella racchia della Fornaciari, perché non si sa come ieri il pezzo mi era entrato insistentemente nella testa e cominciava a garbarmi.