il periodo dell'esilio di Dante Alighieri

Da Laneve100

Il 27 gennaio 1302 Dante (probabilmente in quel momento a Siena), fu con altri cit-tadini, nonper prova alcuna, ma per pubblica fama, con-dannato per baratteria (ma in verità per l'opposizione al pontefice e a Carlo di Valois), con decreto del Podestà Cante de' Gabrielli da Gubbio (un'ammenda di 5.000 fio-rini; la pena del confino per due anni; l'interdizione per-petua dagli uffici pubblici); e poiché egli non si presentò nello spazio di tre giorni, la pena venne, con una seconda sentenza del 10 marzo, commutata nella confisca dei beni, nell'esilio perpetuo, e, nel caso fosse preso, nell'essere bru-ciato vivo («igne comburatur sic guod moriatur «).


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