“Cara signora, mi spiace ma il problema di suo figlio e’ incurabile. Parlera’ per sempre cosi’. Con la c toscana, la o bergamasca, il ch tedesco, la r bavarese e la proprieta’ di linguaggio di Vincenzo D’Amico quando e’ ubriaco”. Quest’ultima annotazione aveva dato qualche speranza a Frau Rottermeier, madre di Riccardo Montolivo, nome d’arte di Riccarden Mortolivo. Da quel giorno Riccarden ne ha fatta di strada. Si e’ rivelato nell’Atalanta, e’ stato il capitano della Fiorentina, e’ arrivato in Nazionale, tra poco sara’ del Milan e soprattutto e’ riuscito ad ampliare il suo lessico al D’Amico sobrio. La cosa sembrava in principio un miglioramento, poi e’ stato chiaro a tutti che in realta’ la situazione si era di molto aggravata.
Ma Riccarden non si e’ scoraggiato di fronte alle ostilita’ della vita. Neppure dopo il calcio di rigore tirato a 27 metri di distanza dalla porta difesa da Hart (a proposito, continua il travolgente successo della hit di Celine Dion, “My Hart Will Go On”, gia’ scritturata per il musical Hair 2 – L’arrivo della forfora) contro l’Inghilterra. Mortolivo e’ pronto a prendersi di nuovo le chiavi dell’Italia in mano. Ancora non e’ chiaro se quelle del pullman o quelle degli spogliatoi. Fatto sta che Riccarden, con quella attraente faccia da pesce lesso che lo rende pericolosamente simile al simpatico Giaccherini (a proposito, il Giac ha lasciato in anticipo il ritiro azzurro per tornare a trebbiare i suoi possedimenti poco fuori Longiano), e’ pronto al derby della vita. Quello contro la Germania di sua madre. Lui ci tiene ai tedeschi, tanto che sui parastinchi ha pure la loro bandiera. Conosce tutto della cultura tedesca, tanto che pare che di sera si intrattenga leggendo la quarta di copertina di una raccolta di racconti di Durrenmatt e abbia la nona di Beethoven come suoneria del cellulare.
Ora il compito piu’ difficile per Riccarden: scegliere da che parte stare, possibilmente entro le 20,44 di questa sera. E poi magari aggiustare un pelino la mira in caso di un altro calcio di rigore. E che poi magari dica pure auf wiedersehen alla nazionale. Vielen dank.
Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti