Il protagonista è un uomo austero e riflessivo le cui ricerche non sono animate da un’indole prometeica, ma dal sentimento più nobile ed al tempo stesso più ordinario, l’amore per una donna. E’ un’attrice di talento, dalla salute cagionevole. Il Dottor James aspira ad unirsi all’anima dell’amata, in una fusione perfetta ed eterna di là dalla morte.
Ambientato parte nella Londra caliginosa dei docks, parte nella Costa azzurra della belle époque, “Il pesatore di anime” è una novella condotta con sobrietà dei mezzi espressivi: dialoghi essenziali dove i due sodali si interrogano sull’enigma dell’immortalità, scorci di interni rischiarati da luci fredde, narrazione per lo più lineare che non indulge né al colpo di scena né al gusto per il macabro.
La lezione di Hofmann, Poe e Wells si stempera in una misura malinconica, non scevra di un lieve umorismo nei rispetti di una psicostasia, la pesatura dell’anima, intesa in senso meramente materiale. Più che un racconto sulla dimensione ultraterrena, “Il pesatore di anime” è una delicata elegia con al centro l’amicizia e soprattutto una passione riservata ma non per questo meno intensa.
Nell’epilogo l’ex camerata di James scopre che una serie di circostanze avverse ha infranto il folle progetto dell’amico, congiungersi per sempre all’essenza della donna diletta. Il globo di vetro, che avrebbe dovuto contenere le anime dei due innamorati, è in frantumi… come tutti i sogni umani.
APOCALISSI ALIENE: il libro