Ma negli ultimi mesi il 75 per cento delle Pmi italiane ha registrato un incremento dei tassi d'interesse, mentre per quasi il 65 per cento sono aumentate le commissioni bancarie applicate sui finanziamenti.
Per quanto riguarda le famiglie, dal 2010 sono pressoché raddoppiate le commissioni bancarie applicate sui mutui immobiliari. Stesso discorso si può fare per il credito al consumo. E sono costi che crescono più
in Italia che negli altri paesi europei. Il dibattito politico è stato recentemente scosso da un emendamento parlamentare al decreto liberalizzazioni, approvato dalla Commissione industria del Senato alcune settimane fa.
L’emendamento prevede il divieto dell’applicazione delle commissioni bancarie sugli utilizzi di finanziamenti oltre l’ammontare affidato. L’intervento legislativo, ribattezzato “norma anti-commissioni bancarie”, ha decisamente contrariato il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, spingendolo fino a presentare le dimissioni, poco dopo congelate grazie all’apertura dei principali partiti politici all’introduzione di alcune correzioni.
LE PMI E I TASSI DI INTERESSE
Se la proposta di vietare per legge l’applicazione delle commissioni bancarie è probabilmente troppo draconiana, va però sottolineato che è andata crescendo, soprattutto negli ultimi tempi, la pressione esercitata dalle banche su famiglie e imprese.
Sul fronte delle piccole e medie imprese (Pmi), in particolare, si veda la recente indagine sull’accesso ai finanziamenti, condotta dalla Commissione europea, in cui per l’Italia emerge una situazione in netto peggioramento. In base alla survey risulta che ben il 75 per cento delle Pmi italiane, negli ultimi sei mesi, ha registrato unincrementodei tassi d’interesse, mentre quasi il 65 per cento ha dichiarato di aver visto aumentare le commissioni bancarie applicate sui finanziamenti (vedi grafico 1). Rispetto ai principali paesi dell’area euro solo in Spagna c’è stata una percentuale maggiore di imprese che hanno segnalato un peggioramento delle condizioni applicate dalle banche, mentre Francia e soprattutto Germania mostrano uno scenario ben più positivo di quello italiano.
Grafico 1
Grafico 2
Per quanto riguarda i finanziamenti per l’acquisto di abitazioni, si rileva che tra i principali paesi dell’area euro, la Francia è quello che mostra il livello più alto (0,61 per cento a gennaio 2012), seguita dall’Italia (0,29 per cento) e da Germania e Spagna (0,09 per cento). Ciò che si riscontra dal grafico 3 è la diversa dinamica assunta dalle commissioni bancarie applicate sui mutui immobiliari rispetto agli altri paesi europei. In Italia, questa voce di costo per le famiglie è pressoché raddoppiata rispetto ai livelli osservati nel 2010, mentre nel resto d’Europa è rimasta sostanzialmente stabile.
Grafico 3
Grafico 4
(1) Per determinare le commissioni bancarie è necessario calcolare la differenza tra il tasso annuo effettivo globale (Taeg), che include sia il tasso d’interesse sia tutte le commissioni e spese direttamente connesse con l’erogazione del finanziamento, e il solo tasso annuo effettivo d’interesse.