Dedicato agli scrittori e alle scrittrici in genere.
Ho immaginato spesso come avrei scritto il mio pezzo della vita. Stavolta, mi dice il capo, piazzami il miglior pezzo di sempre. Io penso Certo che lo avrà, scrivo continuamente pezzi della vita. Poi mi ritrovo davanti al foglio e puntualmente diventa un pezzo che non scrivo. Un pezzo che non è della vita, ma un pezzo. Uno qualsiasi mangiato da chiunque. Propriamente che farà da foglio di giornale per una pizza mezza unta comprata a fine giornata con sotto le notizie troppo vecchie.
Grazie anche a Giò e al suo staff che ci hanno aiutato a capire come usare i giornali
No, stavolta immagino il pezzo della vita. Il pezzo della vita è qualcos’altro. Il pezzo della vita è fatto di vita, non c’è nessuna alternativa. Stai lì con la tua vita, nient’altro, che devi far diventare pezzo. Allora ho immaginato che per trasferire vita lì sopra dovrei innanzitutto dire qualcosa ai posteri. Devo dire qualcosa a loro perché io non sono riuscito a farlo io nella mia vita. Ma allora, non sto parlando della mia vita: sto parlando di qualcosa che avrei voluto fare. Il pezzo della mia vita non inizierà con su scritto “Tra cent’anni il mondo sicuramente sarà diverso”. No, il pezzo della vita è qualcosa che non cambia.
Sono convinto che certe cose durino nel tempo. Come si fa a giudicare, altrimenti, un’opera d’arte del passato e dire che sia bella anche se è di cinquecento anni fa? Considerazione banale? Ecco, il primo pezzo del pezzo sulla vita sarà la bellezza. Non perché penso sia un valore a cui ambire nella vita, ma perché penso sia la vita stessa: non è solo questione di estetica. È una questione di etica e la bellezza non può essere privata.
Il pezzo della vita è per chi legge, per chi è arrivato troppo tardi per leggere, chi non c’era per leggere e per chi leggerà, per chi non vuole leggerlo e per chi pensa che leggere sia una fatica. Il pezzo della vita non sta in ciò che deve ancora venire, ma in ciò che è. Ho deciso che il pezzo della vita lo può anche leggere chi non lo conosce. Questo lo vedo come un problema. Il pezzo della vita penso proprio, a questo punto, che non lo scriverò sennò diventerà un pezzo. Altrimenti inizierebbe con qualcosa e finirebbe con altro.
In realtà al mio capo come faccio a spiegarle che non esiste il pezzo della vita? Come darle torto che in fondo la vita ce la stiamo scordando da un pezzo?