Il piacere degli uomini
di Kate Williams
Kate Williams ha studiato a Oxford e attualmente insegna alla Royal Holloway University di Londra. Tra i massimi esperti dell’epoca vittoriana, è autrice di alcune opere di argomento storico, consulente radiofonica e televisiva e collabora a programmi di approfondimento storico della BBC di grande successo.
Sito: Kate Williams
Autore: Kate Williams
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Edito da: Mondadori Omnibus
Prezzo: 16,00 €
Genere: Narrativa
Pagine: 322 pag.
Voto:
Trama: Londra, 1840. Catherine Sorgeiul, una ragazza di diciannove anni, fragile e con un passato familiare misterioso, vive in totale isolamento e solitudine con uno zio eccentrico nel quartiere popolare e degradato di Spitalfields. Quando una serie di orribili delitti di giovani donne travolge l’East End, a due passi da casa sua, Catherine inizia a interessarsi in modo morboso a questa tragica vicenda. Spinta dalla sua fervida immaginazione, e sempre più prigioniera delle ossessioni che la tormentano sin da quando era bambina, inizia a indagare di nascosto sugli omicidi e sul loro autore, soprannominato dai giornali l’Uomo dei Corvi. È infatti convinta di avere la chiave per risolvere il mistero e scoprire l’identità del terribile assassino. Mentre le morti si susseguono secondo un macabro rituale e la città precipita nel panico, Catherine si rende conto che il cerchio intorno a lei si sta stringendo e l’Uomo dei Corvi è ormai vicinissimo. La sua presenza inquietante aleggia ovunque, trascinandola in una spirale di inganni e terrore che rischiano di travolgere lei e chi le è vicino…
Il piacere degli uomini è stato un libro decisamente fuori standard per me. Crudo, violento, puramente malvagio, senza alcun filtro edulcorato su un periodo storico (Inghilterra vittoriana del 1840) fin troppo maldestramente
Il problema maggiore del libro però,quello che mi ha fatto un po’ tentennare, va ricercato nel modo tortuoso in cui la storia viene raccontata: Catherine sembra (è?) pazza, i suoi pensieri a volte sono assurdi e confusi; sono come una tavolozza di un pittore dove i colori vengono mescolati alla rinfusa. Inizialmente ho trovato difficoltà nel seguire questo filo NON logico, dove fatti reali, fantasie ed allucinazioni si concatenano incessantemente. Mandato giù questo primo blocco ostile, il volume acquista la sua vera forma, svelando tutto il potenziale nascosto fra le righe.
Catherine, Grace, Edward e lo Zio, sono personaggi ben descritti, ben delineati, che raccontano un volto, quello della Londra ottocentesca tanto sognata dalle donne, assolutamente reale. Un luogo dove non esiste l’amore dolciastro che leggiamo nei vari romanzi d’amore, un luogo in cui il bene non esiste perché è un “bene” che le persone non possono permettersi. Esiste solo povertà, violenza, sporcizia, dolore e follia. Un follia che avvolge tutti i giocatori di questa partita.
Mi è piaciuta moltissimo la ricostruzione della Londra di quel periodo, l’autrice non ha nascosto nulla, i difetti estetici del periodo generati dalle polveri di piombo utilizzate della donne come belletto, lo sporco che si annidava nella servitù, l’ipocrisia tipicamente vittoriana/inglese del periodo, che ancora oggi ci portiamo dietro. Mi ha ricordato le atmosfere inquinate ed inquietanti che fanno da sfondo allo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde. Non c’è che dire, sotto questo punto di vista il libro è davvero magnifico.
Per cui, consigliarlo? Assolutamente si! Con una unica avvertenza: se siete signorine a modo che cercano solo storielle d’amore, dolcezza e buoni sentimenti evitate questo volume: qui il marcio ha la meglio, qui anche il volto più pulito cela, dietro un perfetto maquillage, un’anima sudicia.
Vi lascio con un passaggio che ho adorato per farvi capire bene la portata di questo libro.
Lei aveva obbedito parlando con voce spenta, e Frederick le aveva pizzicato un orecchio per costringerla ad ansimare come voleva lui. Si era spinto dentro di lei, ben consapevole di farsi strada tra gli scarti di altri uomini, di conficcare i rimasugli dei suoi predecessori nelle pareti del sesso di quella donna così da costruire un muro solido e fosco intorno a sé. Le aveva scaricato nella carne i liquami di tutti gli altri uomini, in modo che alla fine rimanesse soltanto il suo. Donne così erano come gli angoli dove pisciano i cani.