di Ciuenlai
Hanno paura di perdere. “Gli impresentabili” del Pd hanno capito che senza qualche “trucchetto” la partita delle primarie potrebbe diventare la loro debacle e il primo passo verso al loro uscita di scena. Non è la linea politica promontiana di Renzi a preoccuparli (anzi per molti del Pd è la scelta giusta), ma la sua volontà di “rottamarli”. Quindi, per non andare a casa, si inventano alcune norme capestro per l’avversario. Io non sto qui a sottigliare se sono o non sono giuste. Dico solo che chi è sicuro di avere un largo consenso non ha bisogno di questi mezzucci per vincere. Quando si restringe il voto al solo apparato si è coscienti di essere impopolari e si prova a “taroccare” la sfida. Io non voterei mai per Renzi, “il neutrino” che mischia destra e sinistra con disinvoltura e naturalezza, ma bisogna ammettere che chi ha costruito le nuove regole ha prima studiato attentamente da dove vengono i consensi al Sindaco di Firenze. E per ogni categoria ha studiato un ostacolo. E mentre si mettono in campo, anche nei dettagli, queste nuove regole, non ci si accorge delle grandi contraddizioni e dei pesanti punti interrogativi che stanno sopra queste primarie. Ne indicherò solo 5 :
1) Perché se le primarie sono di coalizione le regole le decide solo il Pd?
2) Perché sono di coalizione senza che ci sia un atto costitutivo della coalizione stessa?
3) Perché ci si danna tanto a stabilire regole contro le “infiltrazioni” e poi chi dichiara di non far parte nemmeno della coalizione virtuale (Pd – Sel – Socialisti) come Tabacci può partecipare?
4) Perché si fanno le primarie prima di sapere con quale legge elettorale e con quali regole si andrà alle urne?
5) Perché si fanno le primarie di coalizione se non si sa se nella legge elettorale ci sarà ancora il premio di coalizione e quindi la coalizione stessa?