Ma cosa differenzia la situazione attuale rispetto alle precedenti rivoluzioni? Lo scopo di questo articolo è quello di dimostrarlo. La differenza, ad esempio, con la Prima e la Seconda Rivoluzione Industriale è che quella, ha creato nuove tecnologie, che effettivamente hanno semplificato la vita e la produzione, ma al tempo stesso ha creato nuovi bisogni, bisogni significano iniezioni di scarsità, di non soddisfazione, e la scarsità, come sa chi ci legge, è la condizione su cui si basa l’attuale sistema capitalista, ma su cui si sono basate anche le economiche pianificate ormai quasi del tutto scomparse o ridimensionate. La grandissima differenza con questa, se vogliamo chiamarla, Quarta o Quinta Rivoluzione Industriale, è che ormai, quasi tutti i bisogni sono soddisfatti, certo potrebbero sorgerne dei nuovi come le realtà virtuali o viaggiare nello spazio o chissà cos’altro, ma i bisogni principali sono ormai soddisfati ed anche il lusso, che poteva essere una molla per creare ulteriore scarsità, sta perdendo progressivamente il suo appeal. Questo non vuol dire assolutamente che non ci sia più nulla da creare, ma che qualsiasi nuova innovazione non è che un rendere più efficienti quelle precedenti (ovviamente non tutte sono così, ma un buon 80%) e rendere più efficiente senza creare ulteriori bisogni crea deflazione diffusa. Quali invenzioni-innovazioni possiamo aspettarci dal futuro? Fusione nucleare, rinnovabili più performanti, treni che viaggiano a mille orari, auto che consumano poco e non inquinano, applicazioni per semplificare la vita, guida automatica, wifi gratuito e diffuso, robot che ci puliscono casa, nanotecnologie, tutte cose che creano si un nuovo prodotto da consumare, ma che ci fanno risparmiare. Quindi sempre più deflazione tecnologica reale. Mentre quella del passato era solo deflazione tecnologica apparente, perché creava nuove tecnologie ma anche nuovi bisogni, adesso si creano nuove tecnologie sempre più efficienti nel soddisfare bisogni già abbastanza soddisfatti. Un esempio: Whatsapp. E’ vero questa applicazione ha creato il bisogno di possederla, ma pagando meno di un euro all’anno si risparmiano potenzialmente decine di euro di sms. Oggi come oggi si creano quindi dei bisogni che però ci fanno abbondantemente risparmiare su altri. Quindi questa è deflazione tecnologica reale. Ed è un fenomeno bellissimo, ma che mette irrimediabilmente il capitalismo in una crisi cronica. Ed infatti lo vediamo da soli come la disoccupazione stia diventano endemica in parecchi stati. Ed anche se dovessero sorgere nuovi bisogni oggi inimmaginabili, con la robotizzazione, saranno probabilmente i robot a soddisfarli di conseguenza non si avrebbe comunque nessun miglioramento a livello occupazionale.
Quindi abbiamo da una parte una massa di disoccupati e sottoccupati, dall’altra l’abbondanza di risorse e servizi in eccesso. E le due parti non riescono ad incontrarsi. Questa è la problematica alla quale ci riferivamo nell’articolo, La necessità di superare il capitalismo, cioè l’incapacità strutturale del sistema capitalista di distribuire l’abbondanza, dato che appunto esso, si basa, per definizione, sul capitale, che è il contraltare della scarsità sistemica. Ma se c’è abbondanza il capitale muore ed è quello che vediamo sotto i nostri occhi, con il saggio d’interesse diventare negativo e con la proprietà diventare un costo e non una rendita.
Nell’articolo che abbiano analizzato, Funny King ci parla del passaggio da una società di produttori di hardware, ad una società di creatori di software. Questo è molto interessante. L’umanità è a mio avviso è passata e passerà in questa fasi:
1) FASE DI IPER-SCARSITA’ (4000 a.C – 1700 d.C)
TIPO DI PRODUTTORI: DI SUSSISTENZA
TIPI DI GOVERNO: DISPOTISMI, IMPERI, MONARCHIE (necessari per gestire folle affamate e situazione di emergenza continua)
REGIME POLITICO ED ECONOMICO DOMINANTE: ASSOLUTISMO
2) FASE DI SCARSITA’ (1700 d.C – 2000 d.C)
TIPO DI PRODUTTORI: DI HARDWARE
TIPI DI GOVERNO: DEMOCRAZIE CAPITALISTE, REGIMI SOCIALISTI ( necessari in entrambi i casi per gestire e distribuire la scarsita’)
REGIME POLITICO ED ECONOMICO DOMINANTE: CAPITALISMO
3) FASE DI MODERATA ABBONDANZA (2000 d.C – 2050? d.C)
TIPO DI PRODUTTORI: DI SOFTWARE
TIPI DI GOVERNO: ATTUALMENTE ANARCHIA DEMOCRAZIE CAPITALISTE IN CRISI, DITTATURE
REGIME POLITICO ED ECONOMICO DOMINANTE: ANCORA NON PERVENUTO
4) FASE DI ABBONDANZA (2050 d.C – ?)
TIPO DI PRODUTTORI: AUTOMATIZZATI
TIPI DI GOVERNO: ? – DEMOCRAZIA INTEGRATA : )
REGIME POLITICO ED ECONOMICO DOMINANTE: BASATO SULL’INEVITABILE SOCIALISMO TECNOLOGICO (anche se probabilmente non verrà usato il termine socialista che è inestricabilmente legato alla mancanza di libertà)
Quindi l’avvento come principale classe di produttori, dei creatori di software sarà una caratteristica del nostro attuale periodo storico, che abbiamo definito in altri articoli TRANSIZIONE POST-CAPITALISTA. Cosa caratterizza questa transizione? La permanenza del regime capitalista senza avere più il consenso diffuso tra la massa e senza essere più in grado di uscire in maniera duratura dalla crisi. Questa transizione è quindi una fase di crisi costante, con un sistema che per la sua stessa struttura non è in grado di risolvere. Detto questo, l’avvento dei creatori o gestori di software non può ovviamente compensare il pesante calo dei produttori di hardware, che sono ed erano una massa di persone, mentre i creatori sono una minoranza. In questa fase di crisi quindi, abbiamo piccoli gruppi che si avvantaggiano e una massa di persone che vengono gettate senza via d’uscita nella disoccupazione e una deflazione tecnologica imperante ed ormai esponenziale eliminare sempre più categorie di lavoratori: in primis vedremo la scomparsa dei taxisti, degli autisti, poi di tutti quei lavori ripetitivi e facilmente programmabili in un automa, come le pulizie, la produzione industriale e poi, e noi forse lo vedremo, ci sarà l’avvento dell’intelligenza artificiale, che non vuol dire che i robot avranno un’anima o una coscienza ma che saranno in grado di ragionare, imparare e risolvere problemi.
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Sono Giuseppe Cirillo alias Fenrir, l’autore di questo blog. Nei nostri articoli ci sforziamo di offrire un’angolazione e una visione diversa rispetto ai media di regime. Per qualsiasi domanda o per un’eventuale collaborazione contattami alla seguente mail: fenrir1489@gmail.com
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