Il Piccolo Principe e la volpe.

Da Suster
"In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."

Ottobre è arrivato agli sgoccioli, e io mi riduco all'ultimo per partecipare all'ultimo blog contest del mese.
Avevo tante idee ma stringi stringi non ne ho combinata mezza. Semplificherò.
Il libro lo conoscono più o meno tutti, è l'arcinota storia dolce e tragica di un piccolo principe spaziale, piovuto sulla terra in cerca di risposte. Per inciso, il primo libro letto dalla sottoscritta, alla tenera età di sette anni.

La storia è semplice, il messaggio è elementare e imperituro: parla ai bambini, che non contemplano l'arzigogolo intellettuale del mondo adulto, ma parla anche a molti adulti, che hanno smarrito la strada della semplicità, persi in una selva di costruzioni e convenzioni.
Come insegnare la vita? Non si può, certe cose vanno vissute.
Pensavo alla complessità di un rapporto, alla lunga strada da fare per costruirne uno.
Qualsiasi rapporto necessita del tempo, attenzione e pazienza.
Costruirsi a poco a poco, un tassello alla volta, infittire una rete di corrispondenze, scambiarsi un sorriso saturo di complicità e allusioni, uno sguardo con un amico che sa, una risata soffocata al ricordo di un passato comune.
Ma pensavo anche alla comprensione reciproca, a una bambina che chiama "Mamma!", alla certezza di essere necessari, di poter corrispondere a quella richiesta, in fondo, solo di sicurezza, di una voce che risponda: "Eccomi, sono qui!"
Pensavo alla necessità di cambiarsi, di adattare se stessi, la propria vita, i propri ritmi, le proprie aspirazioni, di estenderle a coinvolgere un due, un tre, della capacità di appagarsi in maniera diversa, di stare insieme e da soli in maniera diversa, di scoprire nuove opportunità laddove vedevi solo limitazioni, di accorgerti che tante ore di sonno perse non ti pesano più come ti pesavano un anno fa.
Di accorgerti che quanto più hai dato, tanto più ti sei arricchita, che questo dare, lungi dallo svuotarti, ti ha lasciato più di quel che avessi prima.
Ciò nonostante il cammino è ancora lungo, e ancora, giorno dopo giorno, occorre sedersi un poco più vicini, e aspettare, osservare, cogliere i segnali, comprendere e pazientare.
"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
Che cosa vuol dire addomesticare?" " E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"

"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe." "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
L'avrei finita anche qui, ma siccome il contest si chiama "Cuore di artista", e siccome io artista certo non sono, ma il cuore di artista forse forse ce l'ho anche, mi son detta: dai, facciamo una cosa artistica, ma col cuore.
Dopotutto non si vede bene che col cuore.
E meno male, perché a vederle con gli occhi le mie creazioni fanno alquanto cagare.
Ma insomma: è stata lunga e travagliata, ma ecco qua.
Questo è il mio banco da lavoro mentre la pupa dorme. Incasinato.
Notare la schermata del portatile.
 Ho cercato on line le immagini originali del principe e della volpe e li ho riprodotti su carta.
 Col vecchio metodo della trasparenza, appoggiando i disegni ribaltati sul vetro della finestra e sovrapponendovi un secondo foglio ho ricalcato due immagini speculari dei due modelli, che ho colorato a cera e incollato su una doppia sagoma di cartone piegato a metà, recuperata da un imballaggio pescato nella nostra raccolta differenziata casalinga di carta e cartone.
Nello spessore del cartone ho infilato e fissato con lo scotch nella parte interna due coltelli di plastica da pic-nic, in modo da ottenere i manici con cui manovrare le due marionette caserecce e arrangiate.
Purtroppo la pupa oggi si è svegliata di pessimo umore ed è stato impossibile riuscire ad intrattenerla mezzo minuto coinvolgendola in una improvvisata messa in scena dell'incontro tra il Piccolo Principe e la volpe.
Non possedendo io grandi doti artistiche, spero che apprezzerete comunque la mia buona volontà nel voler partecipare a questo concorso creativo.
Tutto sommato credo che il carattere infantile dei miei lavori renda onore allo stile dei disegni di Saint-Exupéry, e dato che probabilmente se avessi realizzato queste marionette di carta all'epoca in cui lessi il libro, il risultato non sarebbe stato tanto diverso da questo.
Tutti i grandi son stati bambini una volta...
Cuore d'artista, il Candy Contest di Attimi di Letizia.

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