Il più grande fetente della letteratura

Creato il 02 ottobre 2013 da Daniblue

Ho appena finito di leggere Il Cimitero di Praga, l’ultimo romanzo di Umberto Eco, pubblicato in Italiano nel 2010 e tradotto in inglese l’anno successivo.
Strutturato come un ottocentesco romanzo d’appendice (feuilleton), è un susseguirsi di misteri e colpi di scena che tengono il lettore attanagliato per più di 500 pagine. Al centro della trama un personaggio, Simone Simonini, uno degli esseri più spregevoli mai inventati in letteratura, che parla per buona parte della storia in prima persona attraverso un diario. Vi è poi un'altra voce narrante o, meglio, scrivente, che si definisce abate Dalla Piccola, il quale si alterna con Simonini, sempre annotando sul diario di costui, e infine un Narratore neutro che serve per introdurre la trama e, qua e là, completare le lacune e accelerare il ritmo tra i capitoli. Ogni voce narrante è identificata da un carattere tipografico diverso, sicché è sempre chiaro da quale punto di vista vengono descritte le azioni.

Giuseppe Balsamo



Come sempre nei romanzi di Eco, anche qui la storia è interpretabile su molteplici livelli – come, appunto, romanzo d’appendice, ricerca storica, pastiche letterario, trattato filosofico, ricettario gastronomico e altro ancora – ma godibile anche semplicemente come “giallo” storico. Il dottissimo professor Eco ci delizia con chicche storiche frutto della sua appassionata ricerca e imbastite nel tessuto del racconto: possiamo stare tranquilli che la sostanza sia più che verificabile. Il testo, come i romanzi d’appendice ottocenteschi, è anche illustrato da diverse litografie del diciannovesimo secolo, molte delle quali di proprietà dell’autore, che sembrano essere state disegnate appositamente come complemento del testo. Infatti, è un meticoloso intarsio compiuto dall’Autore che integra le due cose con divertita ironia.
L’antieroe Simonini è un falsario, un assassino e un agente segreto, nonché appassionato gastronomo, misogino fino alla paranoia e nemico di gesuiti, massoni e soprattutto antisemita. La sua logica appare molto fluttuante tra varie ideologie, ma sempre tesa al personale arricchimento e a un orgoglio professionale persino nelle peggiori nefandezze che compie.


 Personaggio totalmente inventato, al contrario di tutti gli altri, il corso della storia europea viene influenzato grandemente dai suoi atti malvagi, soprattutto dalla composizione dell'infame falso dei Protocolli degli anziani di Sion, che Eco gli attribuisce e con cui Hitler diede inizio alla campagna di sterminio degli Ebrei. Lo sfondo storico copre l’intero corso della vita di Simonini, dal 1830 al 1897, sul palcoscenico di Torino, Palermo e Parigi. Bellissime le ambientazioni.

Un bel ripasso della storia, più o meno reale, per gli appassionati di Eco. Lo consiglio. 

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