Il più piccolo buco nero supermassiccio mai osservato è in NGC 4178

Creato il 25 ottobre 2012 da Sabrinamasiero

La galassia NGC 4178. Fonte NASA/Chandra.

E’ stato scoperto un mini buco nero supermassiccio, il più piccolo buco nero galattico mai osservato prima nella regione centrale della galassia NGC 4178, con una massa pari a circa 360 000  masse solari.

Un gruppo di ricercatori  guidati da Nathan Secrest del George Nason University a Fairfax, Virginia, utilizzando il Chandra X-Ray Observatory in collaborazione con altri osservatori, hanno osservato NGC 4178, una galassia lontana 55 milioni di anni luce dalla Terra e classificata come late-type galaxy, che rientra all’interno della classificazione morfologica delle galassie realizzata da Edwin Hubble negli anni Venti del secolo scorso e  che permette di classificare le galassie in base alla loro forma, al numero di avvolgimenti dei bracci di spirale attorno al nucleo e alla forma più o meno sferica delle ellittiche. Le early-type galaxies sono le galassie ellittiche; le late-type galaxies sono invece le spirali e le irregolari.


La classificazione delle galassie: si parte dalle early-type galaxies (ellittiche, sulla sinistra) fino ad arrivare alle late-type galaxies (spirali e irregolari).

La galassia non presenta una concentrazione di massa centrale di stelle, quella che viene definita bulge, o rigonfiamento centrale. Per questo motivo si era pensato che questa galassia dovesse essere uno dei pochi rappresentati di galassie prive di buco nero centrale.

Con l’utilizzo del Chandra X-Ray Observatory, nonchè di dati infrarossi ricavati dallo Spitzer Space Telescope della NASA e dai dati radio del Very Large Array, Nathan Secrest  e il suo team hanno identificato una debole sorgente di raggi X nel centro della galassia e inoltre una variazione di luminosità nelle lunghezze d’onda infrarosse, che suggeriscono che il buco nero debba trovarsi nel centro di NGC 4178 e stia tirando dentro di sé del materiale dall’ambiente circostante. Gli stessi dati suggeriscono che la luce prodotta dal materiale che cade dentro è fortemente assorbito dal gas e dalla polvere e di conseguenza è circondata da un buco nero.

Utilizzando una nota relazione tra la massa di un buco nero e la quantità di raggi X assorbiti e di onde radio generate, è stata possibile la determinazione delle dimensioni del buco nero, e dunque della sua massa.

Anche se si tratta del buco nero supermassiccio più piccolo finora osservato, i ricercatori ammettono che probabilmente si viene a trovare vicino all’estremo inferiore dei valori di massa di oggetti che possono venire definiti “supermassiccio”. Il team ha sottolineato nell’articolo che vi è sempre più evidenza che parecchie galassie late-type ospitino un buco nero e che il classico bulge centrale galattico non è un requisito necessario perchè un buco nero supermassiccio si formi ed evolva.

Fonte NASA: http://www.nasa.gov/mission_pages/chandra/multimedia/mini_black_hole.html

Articolo originale:
Nathan Secrest, Shobita Satyapal, Mario Gliozzi, C. C. Cheung, Anil Seth e Torsten Boeker, The Chandra View of NGC 4178: The Lowest Mass Black Hole in a Bulgeless Disk Galaxy?,  arXiv:1205.0230, accepted for publication in ApJ; http://arxiv.org/abs/1205.0230 . Articolo in formato pdf su: http://arxiv.org/pdf/1205.0230v1.pdf

Sabrina


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