Il play è stato assassinato, di Andrea Bertozzi

Creato il 11 novembre 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Titolo: Il play è stato assassinato
Autore: Andrea Bertozzi
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 160
Casa editrice: goWare
Collana: Pesci rossi
Genere: Giallo
Formato: Cartaceo ed E-book

Trama
(dal sito dell’editore):
La storia di una star del basket americano, dalla sua nascita al culmine della sua carriera, è raccontata in prima persona, mentre il suo corpo viene ritrovato senza vita, la mattina di Natale, nella camera di un albergo di lusso a Bologna. Così, mentre in un disagiato quartiere americano un ragazzino cresce a strappi di felicità e mancanze, giornalisti e investigatori seguono varie piste. Nell’industria commerciale ed emotiva che poggiava su quel talento, si cerca il movente dell’omicidio. Chi c’era quella notte nell’albergo?

Giudizio:

«Sono nato a Brooklyn il 19 giugno 1984 e sono stato ucciso a Bologna la notte di Natale del 2011». Questo il fulminante incipit del romanzo che vede protagonista Jefferson Jordan, campione di basket NBA soprannominato “The Airplane”. La struttura narrativa è articolata in maniera particolare: alle vicende del Play raccontate in prima persona, si affiancano le indagini degli investigatori, impegnati a ricostruire l’accaduto. Con l’omicidio di un personaggio così famoso, Bologna diventa, infatti, il centro del mondo, per di più durante le festività natalizie. Assistiamo, da un lato, alla difficile infanzia di Jordan, cresciuto a New York dalla madre dopo l’uccisione del fratello da parte della polizia e l’abbandono del padre. Come per tanti ragazzi simili a lui, l’unica possibilità di salvezza è rappresentata dallo sport e grazie ad una borsa di studio il giovane entra in una High School di Brooklyn. Da lì inizia una straordinaria carriera che lo porterà prima a giocare per l’Università della Florida e poi ad essere scelto nell’NBA proprio dai Knicks, la squadra della sua città. Qui, dopo un anno di difficile e comprensibile adattamento, diventa la star indiscussa, portando New York a vincere due titoli consecutivi ed a sfiorare il terzo. Come si incrociano le sue strade e quelle di Bologna? Semplicemente perché il campionato americano è fermo a causa di uno sciopero (o “serrata”) e la Libertas, una delle due compagini felsinee, ha pensato d’ingaggiarlo per un’unica partita-evento in programma il 27 dicembre contro l’altra squadra cittadina. Quando l’atleta viene trovato morto nella sua stanza di uno degli hotel più eleganti di Bologna, entra in scena l’ispettrice Anna Cenci che dovrà districarsi in un’indagine complicata anche dalle ingerenze delle autorità americane giunte in Italia. Tanti i riferimenti al mondo cestistico, in particolare quello d’oltreoceano, che gli appassionati come me gradiranno di certo. Quanto alla parte strettamente “gialla” del romanzo ho trovato un po’ affrettata la conclusione, nel senso che mi sarei aspettato uno sviluppo più ampio, considerate le molte piste possibili. Grande spazio è riservato al protagonista ed al racconto della sua vita, mentre gli altri personaggi restano abbastanza in disparte e la loro caratterizzazione ne risente. La scrittura è molto lineare, il testo presenta alcuni termini tecnici legati al gioco del basket ma ciò non costituisce un ostacolo per chi non “mastichi” di questo sport. In fondo troviamo come appendice un articolo dal titolo emblematico, “Non è un paese per giovani” firmato dal giornalista Pietro Carosone, detto Serpico: un’analisi impietosa della situazione del nostro Paese. In ultimo, da tifoso dei Lakers accetto le scuse dell’autore ma a denti stretti, anzi strettissimi.

Sull’autore:
Andrea Bertozzi è nato in Romagna nel 1965. Laureatosi in geologia all’Università di Bologna, nel 1991 si specializza al Politecnico di Torino. Dopo gli studi, lavora nel settore delle bonifiche ambientali; successivamente, come consulente aziendale sulle tematiche ambientali, di sicurezza del lavoro e di qualità dei sistemi. Ora si occupa di mezzi per la raccolta rifiuti. Lo appassionano il vino e la cucina; ama la fotografia e l’arte moderna. Legge da sempre, ma scrive solo ora che ritiene di avere la maturità per farlo.

Massimo Minimo



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :