Dal 13 Maggio al 10 Luglio 2016 - In occasione dei 125 anni dalla nascita di Òsip Mandelštam (Varsavia, 15 gennaio 1891 - Vladivostok, 27 dicembre 1938) Heidelberg, riconosciuta dall'Unesco come città della Letteratura, festeggia il poeta russo con una mostra dal titolo "Òsip Mandelštam. Parola e destino" allestita presso la Fondazione "Reichspräsident-Friedrich-Ebert-Gedenkstätte" (indirizzo: Pfaffengasse 18).
Il legame fra il letterato e Heidelberg fu molto forte durante il periodo degli studi universitari quando Mandelštam vi trascorse un semestre dall'ottobre del 1909 al marzo del 1910.
Lo scrittore e saggista svizzero Ralph Dutli, in occasione di questo anniversario, ha pubblicato il libro Mandelstam, Heidelberg. Gedichte und Briefe 1909-1910 (edito da Wallstein Verlag). L'autore, che è tra l'altro traduttore in tedesco dell'opera di Mandelštam, ricostruisce il periodo del poeta in questo importante e famoso centro universitario: propone le sette lettere che Mandelštam scrisse da Heidelberg ai poeti russi Vjačeslav Ivanov e Maximilian Voloshin e le poesie, ancora inedite in tedesco, risalenti a questo periodo di studio, molte delle quali il poeta volle in seguito escludere dalle sue raccolte. Il saggio di Ralph Dutli "Ich war das Buch, das euch im Traum erscheint" ( Io ero il libro che vi appare in sogno) restituisce inoltre un quadro delle influenze tedesche sulla poesia di Mandelštam. Il volume include il commento alle poesie e altri due saggi di Ralph Dutli, e rappresenta un utile strumento per delineare un ritratto completo e accessibile del giovane poeta russo.
Heidelberg era allora molto frequentata dagli studenti russi e quando Mandelštam vi giunse era ancora alla ricerca di sé e della sua via per l'arte. Aveva solo diciannove anni e la vita e il mondo rappresentavano ancora motivo di indagine, artistica e personale.
Per tracciare brevemente un profilo del poeta, definito da Anna Achmatova "un armadio pieno di sorprese", prendiamo in prestito le parole di Dmitrij P. Mirskij che nella sua "ariosa, illuminante e leggibile introduzione ai capolavori" russi, di Òsip Mandelštam scrive: " fu un uomo saturo di cultura: aveva una profonda conoscenza della poesia russa, francese e latina, e la maggior parte della sua produzione poetica verte su argomenti letterari e artistici.[...] Lo stile di Mandelštam raggiunge talvolta una splendida sonorità "latina", che non ha rivali in nessun poeta russo dopo Lomonòsov. Ma ciò che più conta nella sua poesia (per quanto interessanti siano le sue opinioni storiche) è la forma e la maniera di accentuarla e di attirare su di essa l'attenzione. [...] La sua eloquenza è splendida, ma dipende tutta dalla dizione e dal ritmo, ed è impossibile a rendersi in una traduzione. Anche se come pensatore, Mandelštam, è una figura di grande interesse; i suoi saggi in prosa contengono forse le cose più significative, spregiudicate e indipendenti che siano state dette sulla moderna cultura russa e sull'arte poetica".
Heidelberg, oramai un'importante e romantica meta turistica, offre ancora una volta un buon motivo per trascorrervi qualche giorno: nel programma di ottimi eventi che ogni anno sa proporre, questo anniversario desta grande interesse negli amanti della letteratura.
[1] Dmitrij P. Mirskij, Storia della Letteratura russa, traduzione di Silvio Bernardini, Garzanti, 1995, pp. 436-437.
Le foto presenti nell'articolo sono tratte da Wikipedia, l'enciclopedia libera.