Il ponte Europa a Parma: un caso di narcisismo urbanistico

Creato il 12 novembre 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Resiste bene, senza scomporsi, il ponte Europa alla furia delle acque della Parma in piena, all'indomani della sua apertura al traffico veicolare. E' stata infatti aperta sabato 10 novembre 2012 la sola infrastruttura stradale del Ponte Europa, alla presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, dell’assessore ai lavori pubblici Michele Alinovi e l’assessore alla viabilità Gabriele Folli mentre la benedizione dell’infrastruttura è stata officiata dal don Luigi Valentini.
Il ponte, la cui realizzazione è iniziata nel 2010 e si è conclusa nel 2012, collega via Europa a via Reggio. L’Assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici, Michele Alinovi ha ritenuto precisare:  "... si tratta di un’apertura parziale, per la sola fruibilità delle infrastrutture stradali, mentre ci vorrà ancora tempo per quanto riguarda il volume vetrato, attualmente ancora aperto e incompleto. Una procedura che richiederà tempo, dal momento che per rendere completamente funzionale il volume coperto occorreranno altre risorse. Il nostro obiettivo, dopo l’apertura della strada, è quello di completare la volumetria presente sul ponte."  Quindi mezzo aperto, mezzo da completare il ponte inutile che ha pesantemente inciso sulle finanze della città ducale, ma che permette di dire ai Parmigiani che tutto sommato è bello "bon ben".

Più netto il parere del Sindaco Federico Pizzarotti:
 “La parte viabilistica ci sembrava giusta aprirla visto che è finita – afferma – ed è un’opera che i cittadini hanno comunque pagato, anche se sono fondi statali. Una funzione andava trovata prima, ora cerchiamo di utilizzare al meglio i soldi spesi sicuramente male dai cittadini. Altri soldi non ne investiremo”, aggiunge il sindaco, che sulla funzione della struttura ripete le parole di Alinovi, cioè trovare un uso insieme a Regione, Provincia e Aipo, “per dar un senso legittimato a questa triste avventura”, così lo stesso assessore all’Urbanistica che aggiunge: “Dovremo renderla fruibile, perché ora che senso ha? Sarà un grande spazio polifunzionale, come ce ne sono nel Nord Europa – descrive elencando un mix di possibili destinazioni – spazi espositivi, funzioni legate a scuola e univeristà, ristoranti, bar, bookshop. Usi integrati pubblici e privati”.




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