Il Portatore di Corni di Fabrizio Corselli

Creato il 28 settembre 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Il Portatore di Corni

Saga dei Regni del Nord

di Fabrizio Corselli

Titolo: Il Portatore di Corni
Autore: Fabrizio Corselli
Serie: //
Edito da: La Mela Avvelenata BookPress
Prezzo: 2,99 € ebook
Genere: Poesia Epica, Fantasy
Pagine: 173 p.

Trama: Brienjern Hollfarris è un poeta-guerriero che, affiancato dalla sua fidata ciurma di arcieri tevarrin e dai suoi due grandi amici — Hengherest, un manipolatore di rune, e Wurthan, un guerriero dei lupi — solca i mari delle terre del Nord in cerca d’avventura e ricchi tesori da saccheggiare. Salpato dal porto di Norgrad con la sua Antjria e un altro manipolo di quattro adrimar, le navi-drago, Brienjern Hollfarris si spinge a Ovest, oltre il mare di Skjrd, nel tentativo di ricercare l’isola di Belphrag, ove ha sede l’Hyrfwald, “La grande Sala dell’Idromele”. Un luogo denso di pericoli, minaccioso perfino agli occhi di un guerriero esperto, lì dove lo spirito del valoroso combatte per l’eternità a fianco dei grandi eroi. Quali indicibili segreti si celano negli abissi di quell’isola e quali terrificanti insidie dovrà superare il poeta guerriero perché il suo fato si compia? Un’ardua sfida che metterà a dura prova non solo le sue capacità di comandante, ma anche i suoi fidati strumenti di morte: i berenhollern, i “corni delle rune” di cui egli è depositario per volontà degli antichi draghi. “Il Portatore di Corni — Saga dei Regni del Nord” è un poema dark fantasy a carattere epico che trae ampia ispirazione dalle saghe islandesi e dai miti norreni, rielaborandone il linguaggio poetico in un unicum d’eccezione. Un’opera che, nella migliore delle tradizioni della poesia vichinga, nasce come commistione di due temi portanti: l’Amore e la Guerra. Che il lettore si prepari a un’avventura senza eguali!

di Sil.lav

Un libro che va letto con moderazione. È la prima volta, almeno dopo il periodo scolastico, che leggo un poema. I Miti e le leggende nordiche non mi sono sconosciuti, ma un “Canto” non lo avevo mai letto. E facilmente non avrei cominciato neanche questo, se non mi fossi fatta ingannare dalla trama. È stata colpa mia, mi ero fatta irretire dalla promessa di viaggi epici e avevo sorvolato quando veniva specificato che mi apprestavo a leggere un Poema Dark Fantasy. Questa piccola frase mi era totalmente sfuggita, mi immaginavo un insieme di racconti e, invece, mi sono trovata di fronte a un Epos (Poema Epico).

Non è un racconto scorrevole, che potete leggere in una calda serata estiva o a bordo piscina. Questo è un Canto e come tale è da leggere con attenzione, per assaporarne ogni frase.

Il Canto comincia con la figura di Ferdison, il poeta narrante, che con la sua lira ci porterà attraverso viaggi epici e cruente battaglie. Ci troveremo a solcare il mare di Skjrd, imbarcati sulla  Antjria e da qui, dopo aver fatto la conoscenza con Runamnir “Colui che fabbrica rune” e Sogurdr, il primogenito di Harumskar, acclamato come Brienjern Holfarris (“Portatore di Corni”), verremo gettati nel bel mezzo della battaglia. Conosceremo creature mitologiche, uscite dal folklore nordico.

Basta solo un semplice istante d’attesa,
e s’impiglia nel suo riflesso, l’immagine

di una donna dal bianco crine, ed esile,
che attentamente lo scruta e lo squadra
come di chi trafigge con sguardo acceso
il proprio rivale, prospettandogli la fine.

Uno sbatter di palpebre dall’albina tinta,
e dunque muta repentino il suo aspetto,

s’aggrinza la pelle in tante rughe acquose
e il volto si trasforma in un cereo teschio;
esibisce adesso quel demone le sue zanne
aguzze come lame affilate, crespi i capelli
nell’andare alla deriva, mentre circoli crea
nell’acqua. Fili intessuti dal proprio odio.

Le falangi solleva appena in un abbraccio
fuori dello specchio visibile e il marinaio
invita a seguirlo nel fondo di quell’abisso.

Sussurra poche parole in una dolce lingua
a lui sconosciuta, ma nota è al suo spirito
poiché dei defunti ne rappresenta il sigillo,
un sospiro che ha della Morte il profumo
.

Devo dire che ho fatto veramente fatica a seguire lo svilupparsi della storia. Come ho detto, non sono abituata a leggere in versi e non sono sicura di aver colto appieno tutte le sfumature della narrazione. In certi momenti, le scene mi si presentavano chiare alla mente, in altri rileggevo il “verso” convinta di essermi persa qualcosa. Sicuramente, anche i nomi tipici della mitologia norrena non hanno reso più semplice la lettura, come i continui rimandi all’appendice (per fortuna che c’erano, mi hanno aiutato a comprendere meglio il testo).

Penso abbiate capito che non è stata una lettura agevole, ma devo dire che l’ho apprezzata. Sarà che i miti nordici mi incuriosiscono o forse sarà stata la presenza di cotante creature mitologiche, le quali mantengono vivo l’interesse del lettore. Mi è capitato di leggere libri più scorrevoli molto più noiosi, pagine infinite che non mi lasciavano nulla. Questo non è successo con quest’opera, sarà che ho affrontato la lettura come una sfida, ma tra riletture varie e i continui demandi all’appendice sono arrivata alla fine soddisfatta. Un vero plauso all’autore, non penso sia semplice al giorno d’oggi scrivere un Poema.


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