Grazie al potere liberatorio della voce, possiamo correggere abitudini mentali indesiderate, recuperare piccole disfunzioni fisiologiche e liberare il nostro potenziale, ritrovando dinamismo e salute.
Suoni curativi, riscoperti alle fonti delle principali tradizioni spirituali, sono qui affiancati a esercizi di armonizzazione e stimolazione vocale facilmente eseguibili.
Philippe Barraquè è un esperto di canto armonico e tecniche vocali dell'Asia Centrale, musicoterapeuta e professore di canto, si è dedicato allo studio degli stati modificati di coscienza indotti attraverso i suoni e all'azione ristrutturante della voce sulle cellule, le ghiandole endocrine e i centri energetici.
Manuale pratico del guaritore (guida alle terapie vibrazionali) di Ted Andrews, edizioni Mediterranee
Cantoterapia di Mirella de Fonzo, Armando Editore
Suoni di guarigione e di armonia di Enrico Cheli
Mantra, suono musica, e cervello
Il canto gregoriano e il rilassamento della mente
Bibliografia sull'uso terapeutica della voce (con diversi link di approfondimento)
Segnalo anche l'esistenza di CD di musicoterapia, come La Nifa del Bosco di Franca Campoli, mentre chi fosse interessato a seminari e corsi facendo una ricerca con un qualsiasi motore di ricerca può verificare quello che si trova nella propria zona.
Un altro ottimo articolo di approfondimento lo si trova sul sito labottegadegliolistici del quale cito solo alcuni passi:
Ecco perché personalmente ritengo che tutti i lavori interessanti che possono farsi con e sulla voce (penso alle varie tecniche di vocalizzazioni), come pure la ricerca dell’arricchimento spirituale ed energetico attraverso canti e mantra, debbano essere preceduti da un lavoro propedeutico volto a “trovare” la propria specifica voce, mediante la liberazione da tutte le inibizioni muscolari (specchio di altrettante inibizioni emotive) che ne costringono e limitano l’espressione (e l’espressività).
Conosco per esperienza personale la potenza della recitazione dei mantra, si tratta di una pratica che lavora potentemente su piani energetici sottili e non necessità di propedeutici lavori di rilassamento, ma per sperimentarne l’efficacia bisogna “essere in contatto” e ciò accade soltanto quando si è sgomberato il campo da “scorie” e rigidità personali.
(...)
Del resto il trovare la propria voce è un concetto condiviso anche in altri sistemi culturali che impiegano la sonorità (del voce umana e degli strumenti vibratori) per finalità terapeutiche in senso lato.
Nel Nada Yoga (c.d. Yoga del suono), ad esempio, si tenta di trovare la propria nota naturale detta nota tonica (individuata con tecniche di rilassamento) per poi lavorare vocalizzando una quinta e una ottava sopra.
Al di là dell’approccio specifico proposto dal Nada Yoga, vediamo come si può strutturare un lavoro teso a liberare la forza espressiva della nostra voce.
[leggi l'intero articolo su labottegadegliolistici]