Con questi presupposti non mi dovrebbe stupire il rapporto, per così dire, anarchico, che hanno i miei figli con i pasti.La Tiranna è più lineare, va a mode, o meglio "a periodi" come Picasso (la sua maestra alla materna non si stufa mai di ripetermi che lei "è un'artista" "un'anima libera") abbiamo passato il "periodo "Wurstel" il periodo "uova con il pallino giallo" (all'occhio di bue) il periodo "pasta in bianco" ma bianco bianco senza neanche un filo di olio. Ora siamo nel periodo "stelline in brodo" che pare sia la cosa migliore che sia mai apparsa sulla nostra tavola.
Il Vichingo invece ha un approccio più disinibito nei confronti del cibo.Il suo svezzamento è stato molto allegro. Appena gli ho proposto la sua brodaglia insapore a base di omogenizzato e verdura lessa mi ha guardato schifato e ha iniziato a urlare. tempo una settimana, sono diventata una fanatica sostenitrice dell'autosvezzamento. Il Vichingo ha mangiato fin dal sul sesto mese di vita quello che mangiavamo noi. Debitamente frullato e allungato. Così mentre i suoi coetanei si destreggiavano tra pappette e primi formaggi. Lui aveva gia assaggiato e apprezzato tutto quello che la nosra cucina poteva offrire.La cosa ha funzionato alla grande. Niente allergie. Niente tentennamenti, Lui assaggia tutto. Nella leggenda sono rimasti le sue "pennette al pomodoro in salsa di yogurt ai lamponi" e gli "straccetti di pollo imbevuti di budino al cioccolato" anche se, credo, l'apice l'abbia raggiunto l'altra sera mangiando "panettone gastronomico farcito con crema di prosciutto e ricotta pucciato nel tea freddo alla pesca"Lui pare apprezzare. Io non ho avuto ancora il coraggio di assaggiare.Tremo al pensiero del giorno in cui arriverà e dirà: "mamma, oggi la cena la preparo io"......