A Mario Vargas Llosa il premio Nobel per la letteratura 2010
Oggi è uno dei giorni importanti per la letteratura: il conferimento del premio Nobel. Dal 1901, eccetto per sette volte, ogni dodici mesi emerge un nome che risplende di luce intensa, che brilla improvvisamente in qualche caso. L’ultimo è stato Herta Müller, conosciuta pochissimo nel nostro paese.
Le dinamiche coinvolte sono numerose e i parametri dell’Accademia Svedese sono racchiusi nella massima: “Autore dell'opera letteraria più considerevole d'ispirazione idealista”. Espressa così potrebbe essere tutto o nulla, dipende dal contesto storico e sociale nel quale si desidera declinare il nome.
Di Herta Müller s’è detto “che, con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa, dipinge il panorama dello spodestato”, di Jean-Marie Gustave Le Clézio – premio 2008 – si è dichiarato: “autore di nuove partenze, avventura poetica e estasi sensuale, esploratore di un'umanità al di là e al di sotto della civiltà regnante”. Nel 1997, del nostro Dario Fo, è stato scritto “che seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”.
Che cosa è quindi l’autore dell'opera letteraria più considerevole d'ispirazione idealista?
Intanto il premio Nobel per la letteratura del 2010 è Mario Vargas Llosa, e in questi giorni capiremo le ragioni dell’Accademia Svedese.