Magazine Diario personale

Il presepe contestato (ovvero: “un bel tacer non fu mai scritto”)

Da Aquilanonvedente

Non è che sia proprio un onore il fatto che la nostra “bassa padania” (bassa in senso intellettivo, ovviamente) assurga a onore della cronaca nazionale per una polemica sui presepi nelle scuole.

Il presepe contestato (ovvero: “un bel tacer non fu mai scritto”)
Già nelle scorse settimane avevano tenuto banco i facchini dell’Ikea sobillati dai Cobas (che in quattro e quattr’otto sono spariti dalla cronaca). Poi i piacentini pensavano di tornare alla ribalta per i loro veri punti di forza: i tortelli, i pisarei, la coppa, ecc., simboli di una provincia (speriamo ancora per poco) che è sempre stata (e ancora lo è) il cortile mal tenuto dei milanesi, e invece ecco qua un’altra tegola

Un’improbabile ex assessora del partito dei comunisti italiani (ve li ricordate i comunisti italiani? Quelli capitanati da Oliviero Diliberto che, dopo avere trombato il governo Prodi, si pentirono come Paolo di Tarso e si staccarono dal comunista in cachemire, Bertinotti), “figlia di papà” divenuta dirigente scolastica per uno di quei misteri italici per i quali è meglio emigrare (anche a Honolulu…) che dice che è meglio non fare i presepi a scuola, scatenando un’orda di politicanti che, invece di pensare a svuotare l’ex centrale nucleare colma di qualche migliaio di fusti radioattivi diventati pericolose gruviere, si lanciano come sciacalli sul povero bambinello, riducendolo a una misera occasione di infima polemica politica.

Me li immagino i padri di famiglia della “bassa” che in queste nebbiose sere se ne vanno alla ricerca di prostitute bambine albanesi alla periferia della città; oppure le mamme che vanno a fare i tour sessuali sulle coste africane. Questi genitori che regalano l’aifon8 al figlio di (otto) anni, insieme all’aipad e all’imac (così se ne sta buono a navigare su internet e non rompe i coglioni), che insorgono se gli si tocca il presepe a scuola!

“Un bel tacer non fu mai scritto” mi ripetevano spesso i miei genitori. Ovvero: meglio che stai zitto, piuttosto che sparare cazzate.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :