Il Presidente getta le basi per una nuova forma di governo?

La prima nozione ad essere insegnata nelle facoltà di scienze politiche è la differenza tra forma di stato e forma di governo, sebbene i concetti siano intrinsecamente legati tra di loro. In un periodo in cui la politica ha mostrato caratteri disfattisti, indirizzi individualistici e disinteresse alla risoluzione dei problemi sociali, con un fare orientato al mantenimento ex lege dei privilegi delle lobby piuttosto che alla polis, anche a dispregio della suddivisione dei poteri irrispettoso nel mantenimento di precisi e marcati ruoli istituzionali, il Quirinale continua a colmare l’ambivalenza mantenendo fermo un potere di bilanciamento e di indirizzo di tutti gli organi statuali proprio in virtù dell’unità nazionale. Sembra che il Presidente stia quasi avviando l’Italia verso un semipresidenzialismo secondo il modello francese. Il democristiano on. Fiorentino Sullo, firmatario dei lavori della costituente, ministro in giovanissima età, ricordato specialmente come ministro dell’istruzione per aver avviato le più importanti riforme nel settore scolastico, già negli anni 70 era un fedele e perspicace propositore del modello semipresidenzialista francese. Alcuni autori tendono a considerarla una forma di governo parlamentare a tendenza semipresidenziale.Ciò cosa comporterà, sancirà il definitivo fallimento del bicameralismo perfetto? Staremo a vedere, intanto le riforme costituzionali sembrano essere slittate nel mese settembre.