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IL PRESIDENTE OBAMA PREPARA LA VENDITA DI VEICOLI DRONI ALL’ITALIA Scritto da Joe Wolverton, II da www.thenewamerican.com

Creato il 03 giugno 2012 da Conflittiestrategie


http://www.thenewamerican.com/usnews/foreign-policy/item/11552-president-obama-readies-the-sale-of-drone-ordnance-to-italy

Il Presidente Obama farà presto rapporto al Congresso del suo piano per la fornitura di armi con cui equipaggiare i droni italiani di costruzione americana.

L’attuale inquilino della casa bianca ha una predilezione per attacchi letali con controllo remoto e sembra che, cedendo a questo  suo fascino, abbia chiesto di estendere lo schieramento di questi sicari aerei senza equipaggio al continente europeo e oltre.

Secondo una storia pubblicata da Reuters, “entro due settimane” l’amministrazione Obama procederà all’armamento di dronidi di fabbricazione americana già venduti all’ Italia. L’Italia si unirà cosi al  Regno Unito nel dispiegamento delle armi telecomandate caricate con “bombe a guida laser e missili Hellfire“.

Fino al completamento della vendita delle armi, l’arsenale italiano composto di sei droni MQ-9 Reaper telecomandati ma disarmati è quindi inutile per il Presidente Obama e i suoi alleati globali che rimangono impegnati a evitare la noia dei processi ai sospetti di minacciare la sicurezza internazionale.

Il costo, a carico dello stato Italiano, per il montaggio di  queste armi sofisticate sui droni è di circa 17 milioni di dollari, soldi che poi possono essere ridistribuiti nei capitoli di finanziamento dei costi di polizia internazionale e protezione della   ”patria”.

Nella sua relazione sull’imminente armamento dei vettori militari italiani con ordigni americani, il Wall Street Journal indica che le consultazioni tra i rami del potere esecutivo e legislativo stanno procedendo velocemente e senza apparenti ostruzionismi: L’Amministrazione ha dato al  Congresso un periodo più lungo dei soliti 40 giorni per esaminare la proposta di vendita. Il tempo si è esaurito il 27 maggio senza alcuna mossa per bloccare la vendita, da parte del Congresso, aprendo quindi la strada per procedere ad una notifica formale entro la fine di questa settimana.

Il Congresso potrebbe ancora  bloccare la vendita, se dovesse passare una risoluzione congiunta di disapprovazione sia alla Casa Bianca che al Senato entro 15 giorni dalla notifica, anche se secondo alcuni membri del Congresso, appartenenti ad  entrambe le parti, una tale mossa è altamente improbabile.

Ora che la National Defense Authorization Act ha designato gli Stati Uniti come un permanente membro attivo nel teatro dell’interminabile guerra al terrorismo, è arrivato il momento di presentare il conto anche all’ Europa .  La vendita di armi da fuoco all’Italia (e in precedenza alla Gran Bretagna) probabilmente è solo il primo di tali mortiferi accordi da concludere con altri governi che chiedono a gran voce di aderire alla congrega di paesi con la capacità di eliminare i nemici con la semplice pressione di un pulsante.

In realtà, Reuters calcola che la consegna delle armi all’Italia faciliterà transazioni simili con “gli altri membri dell’Alleanza dei 28 paesi della NATO o dei partner stretti dell’America, come Corea del sud, Giappone e Australia….”

“Vendere un tale arsenale all’Italia, servirà molto probabilmente, come un incoraggiamento a tutti i membri della NATO a munirsi anche loro della stessa capacità di fuoco ,” ha detto un ex rappresentante del Congresso, come citato nel pezzo di Reuters.

Chiunque abbia avuto familiarità con il gioco a somma zero che è stata la realpolitik della guerra fredda, prontamente riconoscerà le potenzialità che la distribuzione di questi droni potranno  avere stimolando simili vendite a quei paesi al di fuori della “coalizione”, vale a dire: “Israele, Russia e Cina”.

Il dipartimento di stato non commenta proposte di vendite di materiale  militare statunitense  fino a quando non sono state completate le notifiche formali. Ma un’ufficiale del Dipartimento di Stato ha descritto l’Italia come un forte  alleato NATO che contribuisce in modo significativo alle operazioni della coalizione.

“Il trasferimento di materiale bellico e servizi militari agli alleati come l’Italia favorisce la collaborazione e allo stesso tempo permette di agire insieme in modo più efficace per far fronte alle sfide di sicurezza comuni.” ha detto il funzionario che ha mantenuto l’anonimato.

Certo la  sicurezza.  Ma la vera sicurezza è la libertà e le libertà civili degli americani che però sono  diventate  l’agnello sacrificale nel nome dell’altare di questa così detta “ sicurezza mondiale.”  La Costituzione è triturata e utilizzata come accensione del  fuoco che consuma  l’offerta nel sangue. Quando la sicurezza è “giusta”, il giusto processo e altre protezioni giudiziarie sono poi spogliati e predisposti  per sacrificarsi agli dèi del globalismo.

Nell’era post-NDAA in cui gli Stati Uniti sono ormai entrati, il governo ha assunto potere sulla vita e la morte dei propri cittadini e ha approvato una  legge dopo aver creato innumerevoli volumi di regolamenti che hanno facilitato tale usurpazione. In questa nazione oggi, a ogni uomo, donna e bambino (compresi i nascituri) è richiesto, tramite la forza della legge, di appellarsi all’arbitro supremo (Il governo)per il diritto a vivere una esistenza normale. Un governo che usurpa i diritti dei suoi cittadini.

Per concludere, un paio di articoli recentemente pubblicati su New York Times e Newsweek dimostrano, “I principi chiave dell’amministrazione Obama in termini di lotta al terrorismo “:

(1) una politica che oltraggia la Costituzione può essere fatta in modo da far sembrare legale il plasmare la legge, da risultare giustificata (2) se sembra illegale, da riscrivere la  terminologia in modo che la politica diventi  legale (3) una politica che giustifichi l’uccisione di chiunque appartenga probabilmente  a gruppi terroristici, anche se cittadino americano(4) il presidente deve avere molte opzioni disponibili quando si tratta di sospetti terroristi,   nello stesso momento egli può apparire come un essere pragmatico; (5) il Presidente è disposto a firmare personalmente le esecuzioni, purché creda di adottare un approccio commisurato ai terroristi come cosa morale da fare.

Questo sistema crea una codificazione, trasformando Obama (e i suoi consiglieri chiave) a giudici, giuria e boia di quelli ritenuti sospettati  di sfidare la volontà inappellabile dell’esecutivo.

Settimanalmente nell’ Aula Star della Casa Bianca si riunisce il Consiglio di Sicurezza del Presidente per “valutare il curriculum dei sospetti terroristi e raccomandare al Presidente chi dovrebbe essere il prossimo a morire”. Al fine di dare la priorità sul posizionamento dei nomi su questa lista di proscrizione, il Consiglio considera  ”le probabilità della cattura, la certezza dell’informazione di intelligence, l’imminenza della minaccia”.

Infine, I membri designati conducono presentazioni su PowerPoint, al lo scopo di aiutare il Presidente nella difficile decisione in un ” processo senza processo”, una  sua esclusiva prerogativa.

Le implicazioni di tale scenario, ormai il metodo accettato della giustizia americana, sono stati discussi in un recente articolo di Kevin Gosztola:

La probabilità che persone innocenti  vengono ingiustamente eliminate è amplificata dal fatto che è il Presidente a prendere la decisione.  La sua credibilità, la sua integrità e la sua rielezione associate alle capacità di fare le cose dipendono dal  non commettere un errore ,  lasciando che qualcuno possa farla franca e che quel qualcuno possa costituire una futura minaccia. Una  persona come Obama con quella sorta di  emotività dettata  dal bisogno di brillare di fronte alla gente, non può essere considerata un arbitro imparziale nel dispensare giustizia.

Ora che il Congresso ha concesso alle autorità militari di riempire i cieli con la propria flotta di droni, la probabilità di morte da “fuoco amico” di qualche cittadino rispettoso della legge americana rende la proliferazione di questi  eserciti robot qualcosa da temere e combattere.

Ci si ricorda che la matematica non è una opinione e, secondo l’Economist, gli attacchi di droni sono aumentati  del 1.200 per cento dal 2005. Ciò equivale a uno attacco ogni quattro giorni.

PS: Noi vogliamo aggiungere che ora l’Italia sarà  chiamata a partecipare  alla guerra dei  droni di Obama, con  un coinvolgimento totale. E a dire che c`’e gente che sta ancora a lamentarsi perché non si è cancellata la parata militare del 2 Giugno; caproni….


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