La bellezza del paesaggio – con la famosa tour de Sénèque (credo costruita dai genovesi) sotto la quale pare fu esiliato il filosofo latino – è un forte richiamo per gli appassionati di trekking che non mancano di farvi tappa. Ho trovato in rete diversi siti di questi addetti della marcia con doverose fotografie della torre e, in qualche raro caso, degli edifici del Préventorium.
L’abbandono dei luoghi è probabilmente all’origine di una credenza che mi suona del tutto nuova. Da qualche anno a questa parte si dice che le mura del centro ospitino niente meno che dei fantasmi. Di chi non lo so: la rete tace e non aggiunge nient’altro a questo proposito.
http://www.paranormal-fr.net/forum/lieux-hantes-de-corse-t13497.html
Continuando a frugare tra le maglie di Internet ho trovato in un blog un racconto che parla di una certa Marie, ospite un tempo del Préventorium, sicuramente dopo di me perché si fa riferimento, senza nominarlo, a Jean-Paul Sermonte, un sorvegliante che ho conosciuto e che vi aveva lavorato intorno al 1970, diversi anni dopo la mia partenza. Questo stesso sorvegliante è ora un poeta abbastanza noto in Corsica.
Tornando al racconto, dal titolo “Oh, Marie”, cito traducendo:
“I lunghi soggiorni nel préventorium di Luri, un vecchio convento, la più alta dimora del Capo Corso. Ai piedi di un’immensa roccia dominata da una torre, la famosa Torre di Seneca. Dei sorveglianti severi. Soprusi. Colpi che piovono. Spesso. Non diceva nulla Marie, si teneva dentro la sua rabbia, costruendo già dalla sua infanzia una cultura del rifiuto. L’odio per gli uomini.”
http://www.robert-loi.fr/article-13257577-6.html#anchor
Il mio vagare mi ha quindi condotto nel sito di un altro uomo di penna, un certo Gérard Tholance, che ha conosciuto nel Préventorium, qualche anno prima di me, le durezze dell’educazione di quei tempi. Ne parla in un libro che ha recentemente pubblicato e che non vedo l’ora di leggere. Con questo vi saluto e vi auguro un buon fine settimana.
Lino Soddu
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