Buongiorno amici di “GiardinoWeb” e grazie per le vostre tantissime visite che giorno dopo giorno stanno aumentando e questo naturalmente non può farci che piacere.Oggi ho pronta una scheda su una piantina aromati che viene usata moltissimo in cucina diciamo pure che quasi non si può far meno di lei,il prezzemolo.Cominciamo quindi a conoscerla partendo dal terreno adatto per seminarla.Il terreno adatto
Il prezzemolo vuole una terra piuttosto fertile. Quindi, se vediamo che dopo la pioggia il suolo si secca rapidamente, è meglio arricchire il terreno unendovi cinque-sei chili di letame mentre lo vanghiamo per ammorbidirlo. Perché il letame si decomponga bene, garantendoci così il massimo effetto fertilizzante, l’ideale è fare questa operazione un po’ prima della semina. Attenzione però: il letame non va aggiunto se la terra è già bella scura o, a maggior ragione, se coltiviamo il prezzemolo in vaso usando un terriccio di quelli in commercio nei garden center. In questo caso infatti il terriccio è già molto fertile e non ha bisogno di aggiunte. Importante è anche la posizione del terreno. Il prezzemolo ama il sole ma non il caldo soffocante per cui la temperatura ideale in cui farlo crescere è sui 15-18 gradi. Meglio quindi scegliere un posto su cui possiamo fare ombra nelle ore più calde. In commercio ci sono delle reti fatte apposta per ombreggiare le aiuole. Sono di un materiale che non teme né pioggia né umidità e basta stenderle sopra l’aiuola montandole su paletti in modo che restino sollevate dalle piante di almeno un mezzo metro. Non è difficile e avremo così regalato un po’ di fresco al nostro prezzemolo.
Quando e come seminario
A settembre ma al sud anche a fine ottobre siamo ancora in tempo a seminare il prezzemolo che, per altro, avremmo potuto coltivare già a partire dal mese di marzo. In quel periodo però è meglio scegliere varietà precoci, in modo da poter fare un primo raccolto anche solo un mesetto dopo. Il prezzemolo infatti continua a crescere fino a quando la temperatura resta sopra i sette gradi. Poi le piantine muoiono per rispuntare l’anno successivo ma a questo punto non saranno più adatte per la cucina: andranno in fiore e serviranno così produrre nuovi semi. Il prezzemolo si semina a “spaglio”, cioè gettando con la mano i semi sul terreno in modo il più possibi uniforme. Oppure lungo solchetti profondi appena mezzo centimetro, a quindici/venti centimetri di distanza l’uno dall’altro. In tutte due i casi ci servono circa sette grammi per ogni dieci metri quadrati di terreno. Appena seminato, dovremo ricoprire semi con un velo sottile di terra. Per fare questo basta passare un rastrello, meglio se di legno, tenendolo sempre molto leggero di modo che i denti spostino terreno sopra i semi o chiudando i solchi senza però affondare i profondità.Se invece abbiamo seminato in vaso, basterà semplicemente “accarezzare” la terra con le dita oppure, meglio ancora, possiamo ricoprirli facendo cadere la terra da un setaccio, esattamente come si fa per stendere lo zucchero a velo sulla torta.
“Coccoliamolo” un po’
Appena messi in terra i semi potrebbero essere spostati dall pioggia o dal getto dell’acqua delle annaffiature, che tra l’altro per il prezzemolo devono esser piuttosto abbondanti. Un vecchio trucco dei nostri nonni per risolvere questo problema è stendere, subito dopo la semina, un telo di juta sull’aiuola: è una fibra naturale grezza usata, soprattutto un tempo, per fare i sacchi. Basterà annaffiare a pioggia sulla juta e l’acqua, dopo aver impregnato il telo, inumidirà il terreno senza spostare i semi, perchè non cadrà direttamente sopra.Dopo quindici venti giorni, cioè appena spuntati i germogli, dovreremo però togliere la juta, perchè le piantine appena nate possano ricevere tutto il sole di cui hanno bisogno per diventare adulte. A questo punto aspettiamo un’altra decina di giorni ( quando avranno raggiunto i tre o quattro centimetri di altezza,iniziamo a diradarle. Strappiamo cioè quelle che ci sembrano meno forti fino ad averne una ogni quattro/cinque centimetri circa. Contemporaneamente togliamo con le mani le erbacce, che crescono sempre abbondanti assieme al prezzemolo. Per i primi due mesi possiamo anche dare un concime liquido per aiutarlo a divenire ancora più forte. L’acqua con il concime deve però essere data direttamente alla base delle piantine e non fatta cadere a pioggia sulle foglie, altrimenti il giorno dopo ce le ritroveremmo con delle brutte macchie giallastre. Quando annaffiamo la sera con acqua normale, cioè senza l’aggiunta del concime, invece, dobbiamo bagnare le piantine completamente. Così facendo, conserveremo le foglie sempre ben lucide, senza polvere e perciò in grado di catturare tutti i raggi del sole che servono per farle crescere verdi e rigogliose.Termino anche se vorrei dire altre cosine ma ritornerò a parlarve del prezzemolo.Non mi rimane quindi augurarvi un buon giardinaggio.