Sedici mesi di taglieggiamenti, minacce estorsioni e attentati, una lotta impari contro un ignoto(i) chiamato ndrangheta o come meglio ritiene chiamarlo/a- a ciò ho detto dico e dirò sempre NO!!!!, No all’arroganza malavitosa ed al taglieggiamento che ti avviluppa come un’anaconda e pian piano ,ti stritola- Si!!! ad uno Stato più attento e presente nei fatti a tutela degli imprenditori, in prima linea vera spina dorsale della nostra altalenante economia.
La vicenda di questo nostro lettore inizia nel 2004 ecco infatti che si legge
a questo sono andato incontro nel 2004 giù in Calabria, la storia la vicenda l’avventura… della mia famiglia e mia; oggi dopo nove anni , mi creda: non so ben definirla- Ero un imprenditore nella ristorazione , giù in Calabria nel 2004- Ero un uomo normale, con amicizie, una moglie , dei figli passioni, sani valori. Una persona normale, come tante, direbbe Lei….Poi nel 2004 – sono stato travolto da una scioccante e triste realtà “la ndrangheta” alla quale il mio ‘semplice ristorante, è risultato interessante’ !!!..
Ma nonostante la vicinanza dell’Arma di Carabinieri, e della Magistratura, la nostra attività, il “Sogno” dei miei figli, giovani imprenditori (43 anni in due) , ha chiuso!!- io,noi, tutta la mia famiglia mettendoci la faccia abbiamo urlato a tutti la nostra disperazione, comprendendo allora, che ciò da noi fatto a rischio personale immane, si potesse concludere con la vittoria su quelli insulsi elementi, che proliferano e si nutrono della Paura!! -La paura atavica che inculcano al popolo, con azioni e fatti su tutti – giovani e anziani.-
Mi accolga sul suo giornale, facciamo si che tanti sappiano, che facendo muro qualcosa si ottiene, ho sempre sperato nelle mie azioni disperate nell’emulazione di altri, e che affiancate da tanti midia, parlino, parlino di questi gesti arroganti, – sono eventi giornalieri che nel sottobosco della nostra vita giornaliera –esistono!! Facciamo si che le parole camminino con le nostre e Vostre azioni , il tacere su questa argomenti favorisce di molto prepotenze e violenze fisiche e morali che vengono subite da tutti coloro che si trovano in prima linea…!
“Avevamo bisogno , volevamo, sognavamo e cercavamo, io e la mia famiglia, solo serenità!!
Oggi, marzo 2013, – dopo tanto vissuto sulla mia pelle… mi sento solo, inerme, abbandonato, mi perdo nei pensieri, tristi, che reputo non consoni con il mio essere di cattolico, credente e praticante , ma mi è stata contaminata la casa, la casa in cui abito,- la sacralità – tediosamente ripeto – non me lo merito-No, No questo non era in preventivo in terra Ligure: colpito da una Giustizia tanto da me anelata, Una Giustizia – che mi si è manifestata con la maschera del “giustiziere”.!
Da anni, da mesi…da sempre; si parla di ndrangheta, mafia, o la chiami come vuole, e di quanto l’interagire di questi, con il tessuto economico- politico- affaristico ha influito e influisce sempre, sullo sviluppo della nostra società, in negativo chiaramente, sino alla realizzazione di uno stereotipo di immagine, con buona pace di ogni sana e vera speranza di sviluppo.
Lo Stato nelle circostanza eccezionali (eventi eclatanti) ecco che appare, rabbonisce, lusinga, mostra i muscoli, incita al riscatto e alla reazione, accorre a cortei e fiaccolate.-
Tutto vero e sano, per carità.-
Ma chissà cosa ne pensano i “..gentiluomini” che vivono lucrando, taglieggiando, ricattando ed estorcendo i piccoli ed indifesi commercianti ed artigiani; Anche un minuscolo episodio di microidiozia, a volte serve da metafora al nulla che ci circonda .
Sarà anche vero che , in ciò lo Stato è un po’ latitante o quanto meno si sente poco, che l’economia (la latente) è basata, su pizzo usura droga e malaffare , che i posti di lavoro o li da la grande grappia pubblica o li dà la ndrangheta ; che chi delinque la fà, spesso, franca e i servizi al popolo arrancano col fiatone..- Ma, noi italiani, siamo sicuri di meritare molto di più di questo nulla assoluto? E non mi si replichi con le solite menate…della gente onesta destinata in eterno a pagare, per la tracotanza di pochi o …molti(?) – E’ un falso storico!! Una società sana ed incazzata, isola i “malacarrne”, e li rigetta , come il pus da un foruncolo: Solo di paura si nutre la ndrangheta o…che essa sia, e la paura è atavica la insegniamo ai nostri figli: …..attento ragazzo uno sguardo negli occhi sbagliati ti può far valere una coltellata; un “vaffa…” in mezzo al traffico è uguale alla macchina bruciata; se la macchina te la rubano vediamo che te la puoi recuperare (cavallo di ritorno) ; se hai un’attività paghi il pizzo e vivi sereno; se hai un’azienda assumi chi ti dicono….”loro”; e se….. ti servono voti ( !) guarda il passato capirai tante cose….(sic).-Chi Le scrive è un papà che ha urlato “NO” a tutto, alle vessazioni, ai soprusi ha subito per sedici mesi attentati, minacce, danneggiamenti, ha ricevuto plichi con bossoli, molotov,simboli di morte, 23 metri di vetrate lordate da sterco di stalla, ed altro;- ma ha detto e dirà sempre “NO”!! i miei giovani figli (43 anni in due ) avevano un “Sogno”. Realizzarsi una semplice attività- un modesto ristorante. In difesa e tutela di loro e di quello realizzato con immani sacrifici economici e fisici , ho rischiato e rischio la vita, ma non da Eroe, come menzionato nel 2005 all’apertura dell’anno Giudiziario dal Procuratore Generale della Corte di Appello di Reggio Calabria; ;non da eroe , ma da semplice Disperato, quello si, cittadino di questo Stato;
A Reggio Calabria avevamo un ristorante, un posto bellissimo, certo sbagliato al momento sbagliato, a ridosso dello stretto di Messina – Ristrutturato in toto e sobriamente arredato, ci lavorava tutta la mia famiglia ognuno con compiti specifici, eravamo felici – si lavorava! Dopo …..con i miei “NO”, agli arroganti nullafacenti, e nonostante i sedici mesi di costante denunce alla Autorità, la collaborazione con la DIA di Reggio Calabria , ROS, Gico ecc – il nostro Ristorante …il sogno dei miei figli – HA CHIUSO – il non incasso si tramutava in debito, da noi, pensi, non veniva più nessuno!! Squallore, tristezza, silenzio.-
Non rimpiango ciò che ho fatto , penso che lo rifarei certamente ancora, avrei voluto, ambito , quello Si, uno Stato più vicino ed attento, allora eravamo fra i primi a ..denunziare, tanto da poter stimolare altri .(TANTI) ad emulare e cosi fare muro contro questi ignobili parassiti.-
Sarebbe opportuno spiegare, a mio avviso, meglio a cosa ci si riferisce, quando si usa il termine Mafia, Ndrangheta… che essa sia..
Non vorrei che si riferisca o si pensi, ancora al tradizionale (se pur sempre grave) fenomeno di una società di disperati adusa a trovare nella forza individuale e di gruppo, e nell’appoggio politico, (silente o in connubio), il sistema (sbagliato) del proprio potere; dell’indipendenza economica, ma talvolta (anzi molto spesso) della semplice sopravvivenza in territori senza sbocchi, senza speranze.
Constatiamo giornalmente e costantemente ad azioni e fatti prevaricanti nel vivere onestamente, il Ministero degli Interni , nel tempo (2004) ci invitava, con enormi manifesti dentro le caserme, a telefonare ad un numero verde per non essere soli ad affrontare le organizzazioni malavitose…il malaffare , e a denunziare il pizzo promettendo la sua vicinanza (??) lo feci…!! mi sforzai inoltre a partecipare, il cortese interlocutore (del numero verde) , che non esisteva soltanto quella organizzazione criminosa cui tediosamente , questi, si riferiva (mafia) , ma che esisteva sul territorio a dispersione una realtà – quella spicciola che taglieggiava il commerciante di una povera città, dove sono tutti poveri, talvolta anche il piccolo ndranghetista ( o pseudo tale). Ma anche ciò non sortì a nulla!.
La mia storia,stimato Direttore, spero che possa essere di sprono, anche oggi, a chi (tantissimi,) si trovasse nelle identiche mie situazioni –ma con molta oculatezza mettendo in preventivo anche, e dobbiamo essere tutti onesti a dirlo, il rischio cui si va incontro; a dire – BASTA!!- Queste sono le vere azioni, scordiamoci le manifestazioni, le fiaccolate, ed i cortei lasciano il tempo che trovano, e fanno cavalcare all’opportunista (sic) la vicenda.-
Io, sfortunatamente, dopo la denunzia come tanti, tanti altri, rimasi e sono Solo – solo a cercare di ricomporre i cocci della vita dell’intera famiglia, del mio equilibrio psicologico e..della bistrattata economia familiare.-
Oggi 2013, dopo 8 anni, di relativa tranquillità, mi ritrovo ancora, in prima linea ad affrontare , la definisco la mia persecuzione , l’arroganza, il malcostume, la truffa.. ; e di questo che desidererei parlarLe di persona. Laddove lo ritenesse. mi sarebbe veramente gradito incontrarLa.-Ahimè adesso lotto anche con la malattia, che l’ ho definita alla strega un ladro , che ruba la vita, giorno dopo giorno, sono invalido al 100% e diversamente abile, ma indomito nella lotta contro l’arroganza .-
Non chiedo, come non ho mai chiesto, denari, sussidi o altro, chiedo solo “Vera Giustizia!”.-
Tutti i giorni per rilassarmi, per divagare con la mente mi perdo in qualche sedia di bar……, e guardo il mio prossimo…-.mi sfogo così.- La notte non riesco a prendere sonno per paura ..si paura…cosa succederà domani…??
Domani è un altro giorno, gli stessi fatti e azioni da me sopra enucleati continueranno; sono qui a piangermi, maledicendo lo Stato , magna mater, che nutre i suoi sudditi, prole cieca , con mammelle oramai avvizzite, uno Stato smemorato, che dimentica con fretta i suoi cittadini che rispettano le Sue leggi e che doverosamente lo rispettano . …. – NULLA!- Nulla , ho ricevuto, solo delusione e tantissima solitudine!!ghettizzazione dai concittadini, e al Sud, tacciato di delatore – Si – IO il confidente!! Allontanato anche..dai miei fratelli e sorelle, per paura di vendette trasversali , da compagni e amici e colleghi di studi universitari che, al mio passaggio, simulando colpi di tosse….SPUTAVANO!!- quante ne ho subite, no, non è facile assolutamente dimenticare!
Dignità e Giustizia- non godo di questi benefici, vitali per la vita di ogni uomo .-
Ma il silenzio oggi è assordante.- da parte di tutti- TUTTI -, forse perchè nelle vicenda , immane, della mia famiglia è mancato il morto?-
Orbene: sono pronto a fornire anche quest’altro tassello – la mia famiglia, mia moglie, non merita di essere buttata in mezzo alla strada .-