Il primo sintomo

Creato il 10 gennaio 2012 da Silvanascricci @silvanascricci

Sono perplessa.

Sono sempre più perplessa.

All’inizio non ci avevo fatto molto caso.

Ho pensato: sarà un momento, un periodo.

Ed invece no, ho continuato imperterrita.

(a questo punto, spero di avervi incuriosito)

Ho scoperto il primo sintomo della vecchiaia.

Non è mica il cedimento strutturale fisico (quello è colpa della forza di gravità), non è il fare venticinque volte la spola tra il lavello ed il frigo prima di ricordarti cosa dovevi prendere (quello è colpa dell’essere multitask), non è che non ricordi un solo numero di telefono (quello è colpa delle rubriche dei cellulari), non è neppure il chiamare tua figlia con quattro/cinque nomi prima di azzeccare quello giusto (quello è colpa del fatto che c’erano almeno quattro/cinque nomi che ti piacevano e volevi darglieli tutti).

Il vero sintomo è che non riesci più a dormire.

Mica si parla di insonnia, si parla del fatto che, una volta (qualche mese fa), alle quattro della notte non eri ancora andata a letto e ti sentivi un leonicino mentre alle otto del mattino, quando suonava la sveglia, ti sentivi uno zombie; ora, invece, alle undici della sera ti senti uno straccio bagnato e alle sei di mattina sei sveglia e saggia come un grillo parlante.

Se n’è accorto pure il mio consorte che, la sera, mi chiede: “a che c…o di ora sei transitata stamattina, che alle otto, quando mi sono alzato, non eri nemmeno più in casa?”

Dopo la mia risposta se ne va scuotendo la testa.

Ieri mi ha pure detto che tutta ‘sta sverzura, la mattina, non fa bene alla salute; che accetterà queste mie stranezze purchè non lo costringa ad accompagnarmi a fare colazione all’alba.

Questo, proprio, non lo sopporterebbe.

Ma io ho pazienza… lo aspetto al varco della senescenza.



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