Marguerite Kaye, scozzese fatta e finita, vive nella natia Argyll. Si è laureata in Legge alla Glasgow University, per poi capire che fare l’avvocato non era la usa vocazione, e ritentare con una carriera da tecnico informatico durata vent’anni. Appassionata da sempre di storia e di scrittura, a quarant’anni decide di intraprendere a tempo pieno la carriera di scrittrice, scrivendo inizialmente di tutto. Dopo tre romanzi contemporanei educatamente rifiutati dagli editori, si è decisa ad unire le sue passioni e scrivere romanzi storici. In Italia sono stati pubblicati “La Lady e il Libertino” e “Il Perfido Lord Rasenby”.
Sito: http://www.margueritekaye.com/
Ciclo degli Sceicchi
- Il Principe del Deserto (2010)
- Fiore d’Arabia (2012)
Autore: Marguerite Kaye (Traduttore: Graziella Reggio)
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Edito da: Harlequin Mondadori (Collana: I Grandi Romanzi Storici n.812)
Prezzo: 6,00 €
Genere: Romanzi storici
Pagine: 315 p.
Voto:
Trama: Arabia – Inghilterra, 1818. Sposata da pochi mesi con un diplomatico inglese, Lady Celia Cleveden lo accompagna in un’importante missione nel Regno di A’Qadiz, in Arabia. Inaspettatamente, durante il viaggio la loro carovana viene assalita dai predoni e la giovane, rimasta sola tra le sabbie infuocate del deserto, viene soccorsa dall’affascinante Sceicco Ramiz al-Muhana, che la conduce nel suo palazzo. Incantata da quegli scenari esotici, Celia impara a poco a poco ad apprezzare gli usi e i costumi del posto, e soprattutto l’attraente sceicco, che le sconvolge non soltanto i sensi, ma anche il cuore. Riuscirà tuttavia la delicata rosa inglese a resistere alla lenta opera di seduzione del bellissimo principe?
Recensione
di Amyra
Questo romanzo partiva con ottime premesse: me l’ha regalato l’autrice (Grazie Marguerite!!!) e fa parte di quel filone romance che mi fa sciogliere come un gelato lasciato al sole. Infatti il mio romanzo d’amore preferito in assoluto è proprio Desert Warrior, in Italia Baci sulle Dune, di Nalini Singh, e i due scritti hanno molto in comune. E anche questo libro della Kaye non mi ha deluso: mi ha regalato tutta quella magia orientale alla Sheherazade de “Le mille e una notte” che agognavo.
Celia è un bel personaggio, una donna intelligente ma umana, con le sue paure e le sue debolezze. Mi sono veramente ritrovata molto in lei.
Ramiz è un misto di esoticismo, di maschio alfa e di gentiluomo. La sua arma preferita non è la spada ma la politica (alla Jean Claude).
Come si fa a non cadere fra le sue braccia e dirgli “prendimi, sono tua”? Un ottimo libro da leggere sulla spiaggia, in piscina, e in generale in qualsiasi momento si voglia emettere un sospiro sognante. Continuerò sicuramente a leggere i libri di quest’autrice!