Il secondo studio si svolgeva nell’arco di due giorni coi pistacchi con la buccia. Il primo giorno le bucce venivano lasciate davanti alle persone che mangiavano a rappresentare la quantità di pistacchi ingeriti, il secondo giorno le bucce venivano via via tolte. È emerso che quando avevano davanti le bucce le persone consumavano il 35% di pistacchi in meno.
Dunque, si assumono meno calorie, non si avverte il desiderio di mangiare, non si ha la sensazione di essersi imposti privazioni o limitazioni.
Partendo da questi studi, il professor Jaime Painter, uno degli Scienziati, ha enunciato il Principio del Pistacchio: una riduzione calorica senza restrizioni caloriche. Sarebbe un modo, secondo lui, per diventare più consapevoli e soddisfatti delle nostre scelte alimentari.
Mi viene in mente un altro paio di possibili applicazioni di questo geniale principio:
- Riponete gli alimenti che vi ingolosiscono nell’ultimo ripiano dell’armadio quattro stagioni accessibile solo con la scala. Il tempo necessario per prendere la scala dal ripostiglio, arrampicarvi e tirar giù quel che volete mangiare farà sì che ne consumerete solo quantità minime.
- Tenete i dolciumi nell’armadio dei vostri figli adolescenti, in fondo in fondo, dietro la massa informe di abiti che quotidianamente vi vengono buttati alla rinfusa al solo scopo di farvi credere che la stanza sia in ordine. La fatica per scovarli e l’inca…tura per aver toccato con mano il caos primigenio vi farà passare ogni desiderio se non quello di prendere a tortorate i vostri figli.
Sono solo due idee, ma chissà quante se ne possono trovare ancora. Se avete altri suggerimenti mandateceli: ve ne saremo grati.