Il “Principio di Pareto” e la “passivizzazione” del proprio business

Da Robertopesce

Ricollegando il discorso all’ultimo post pubblicato in cui si parlava di “redditi passivi” e soprattutto all’interessante dibattito che si è sviluppato con e tra i lettori nello spazio riservato ai commenti, vorrei oggi suggerire un paio di idee su cui ho iniziato ad agire in maniera importante soprattutto negli ultimi 4/5 anni, da quando cioè per me è diventata sempre più importante l’idea di creare “reddito passivo” o comunque di alleggerire  la pressione data dall’esigenza di dedicare tempo al lavoro e alla produzione di reddito.

Anche nell’ambito del proprio business è importante dedicare tempo ed energie nella direzione della “passivizzazione” dell’attività e delle sue procedure al fine di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e poter riacquistare fette via via crescenti di libertà individuale (è evidente che questo discorso è molto meno applicabile per chi occupa una posizione di lavoro dipendente).

In tal senso ci può venire in aiuto riprendere il celebre “Principio di Pareto” o “Legge dell’80-20” (cfr. definizione Wikipedia).

Il “Principio di Pareto prende il suo nome dal celebre economista italiano Vilfredo Pareto che, attorno a fine ’800, studiando la distribuzione dei redditi, dimostrò che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza.

Il Principio è anche noto come il “Principio della scarsità dei fattori” sintetizzabile nell’affermazione secondo cui, nella generalità delle situazioni, “la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause“.

Partendo dal presupposto che quello che si sta facendo è un discorso di carattere generale da adattare nel concreto ad ogni singolo caso specifico, possiamo applicare il Principio di Pareto al nostro business esplicitando quanto segue:

  1. l’80% del fatturato deriva dal 20% dei clienti (e/o dal 20% dei prodotti/servizi distribuiti e/o dal 20% della forza vendita e/o dal 20% delle iniziative intraprese)
  2. l’80% delle nostre perdite di tempo e rotture di scatole deriva dal 20% dei clienti e/o dal 20% delle procedure adottate e/o dal 20% del personale con cui stiamo operando etc.

Indipendentemente dal fatto che le percentuali reali nel proprio business non saranno mai esattamente 80/20, appare parecchio evidente la verità del Principio di Pareto visto in questi termini.

Prova a pensare: cosa succederebbe se tu decidessi improvvisamente di tagliare brutalmente quel 20% di situazioni, persone, prodotti etc. che ti causa la stragrande maggioranza dei problemi o delle perdite di tempo?

E cosa succederebbe d’altro canto se tu decidessi di concentrare le tue energie solo su quel 20% di iniziative che invece creano l’80% del risultato positivo?

La risposta è tanto semplice quanto persino incredibile: otterresti molto di più sforzandoti e impegnandoti molto meno!!!

Fai attenzione: “tagliare brutalmente” non significa necessariamente licenziare, dismettere o lasciar perdere (anche se in alcuni casi sarà necessario farlo), può anche voler dire “delegare” o “automatizzare“.

Gran parte del tessuto imprenditoriale italiano è composto da aziende e attività commerciali piccole o piccolissime, spesso nate sullo sviluppo di attività individuali o familiari e di tale origine si trascinano dietro pregi e difetti.

Tra i pregi abbiamo la cura e la passione per l’oggetto del proprio lavoro, tra i difetti il volersi occupare di tutto e non voler mollare niente applicando all’economia di un business gli stessi principi della frugalità familiare post bellica secondo la quale “non si butta mai via niente”!!!

Nel business, un’opportuna e attenta selezione delle azioni, dei prodotti, delle iniziative, dei clienti e delle persone con cui collaborare a tutti i livelli è invece non solo sana ma anche necessaria e indispensabile se si vuole evitare di finire sopraffatti dal proprio stesso lavoro.

Essere “padroni di sè stessi” per molti imprenditori e liberi professionisti significa lavorare una quantità spropositata di giorni e di ore, imponendo a sè stessi ritmi e stress molto superiori a quelli richiesti ai propri stipendiati per poi ritrovarsi un giorno con un tenore di vita benestante ma con la maggior parte del proprio tempo alle spalle, i figli cresciuti e andati per la propria strada e gli entusiasmi inevitabilmente un pò appassiti chiedendosi: “Ne è valsa la pena?

Saper “lavorare duro” (hard work) è un valore e una virtù ma altrettanto lo sono il “saper dire di no” e il “lavorare intelligentemente(smart work).

Avere sempre la testa bassa e inseguire tutto quel che si può inseguire, sul lungo termine, paga assai meno di una selezione intelligente di tempi, sforzi e iniziative. Per evolversi e adattarsi ad un mondo che cambia in continuazione di fronte ai nostri occhi occorrono tempo e lucidità mentale per osservare, riflettere, valutare, formarsi e aggiornarsi.

Ragiona in termini di semplificazione e passivizzazione del tuo business:

  • quali sono i rami secchi da tagliare?
  • quali sono le attività che puoi e devi delegare internamente?
  • quali sono quelle da delegare ad un qualche partner o fornitore esterno?
  • quali gli aspetti veramente cruciali su cui vale la pena concentrare i tuoi sforzi personali e aziendali?
  • quali pratiche e procedure puoi completamente o parzialmente automatizzare per abbassare i costi e rendere l’attività più capillare?
  • come puoi far si che ogni tuo singolo cliente o vendita aumenti il proprio valore medio senza che questo gravi maggiormente sulla tua struttura aziendale o sulla tua personale gestione del tempo?

Se ti va, LASCIA UN COMMENTO all’articolo esprimendo la tua opinione sulle idee e sugli spunti qui presentati il cui obiettivo non è quello di fornirti risposte complete bensì di aiutarti ad attivare la mente verso nuove direzioni.

Riguardo alle risposte e a nuove iniziative di formazione per aiutarti a migliorare e potenziare l’efficacia del tuo business anche (ma non solo) tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie e della potenza del web sappi che a breve sarò in grado di proporti qualcosa di assolutamente interessante e innovativo stay tuned!

Roberto Pesce

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