In breve il concetto è il seguente. Secondo gli psicologi l'unico vero problema peculiare cui possono andare incontro i figli di coppie omosessuali, un problema dunque cui possono essere esposti questi individui proprio a causa della loro condizione di figli di coppie omosessuali (perché tutti gli altri tipi di problemi ce li possono avere tutte quante le tipologie di famiglie esistenti), è semplicemente quello di essere potenzialmente esposti a contesti omofobici. Il problema dunque non è insito nel tipo di famiglia in cui si vive, il problema è la discriminazione cui questa famiglia potrà andare incontro nelle sue relazioni all'interno della comunità.
In buona sostanza questo significa che, tutti coloro che si scagliano (almeno) contro questa parte del ddl Cirinnà – esprimendo in questo modo una riserva di matrice omofobica – sono di fatto essi stessi la causa di quei problemi da cui dicono di voler proteggere i figli di coppie omosessuali, ragione per cui si scagliano (almeno) contro questa parte del ddl Cirinnà. In altre parole, un problema effettivamente esiste, ma sono loro stessi a crearlo proprio nel momento in cui pretenderebbero di trovare la sua soluzione. Insomma, casomai ce ne fosse stato ancora bisogno, questa è l'ennesima conferma che il vero (e unico) grave problema è l'omofobia. E su questo non dovrebbe esserci bisogno di dire altro.