Roberto Azzurro, accompagnato in scena da Pietro Pignatelli, rifacendosi agli atti processuali originali che videro protagonista Wilde, ripercorre i momenti salienti di un interrogatorio, in cui il famoso scrittore britannico è costretto a rispondere dei suoi rapporti omosessuali, e lo fa di volta in volta negando, mentendo, scherzandoci sopra.
E’ quasi un miracolo poter assistere al genio del suo umorismo, nelle vere risposte date al suo inquisitore, nell’espressione massima della grande ironia di un “gigante” della letteratura mondiale. In tempi in cui accuse, tabù sociali e violenze non cedono ancora il passo ai valori “dell’accettazione, dell’inclusione e del rispetto reciproci”, l’ironia dissacrante e lo spirito caustico di Wilde rimarcano l’importanza della libertà e della salvaguardia dei diritti civili.