Venerdì mattina sono prontissima. Valigia verde d'ordinanza pronta davanti alla porta, panama in testa e ballerine senza calze ai piedi. Aspetto solo di finire il caffè e poi possiamo partire per l'aeroporto. Il tempo non è bellissimo, tira vento, ma c'è il sole. Sto infilando un golfino leggero quando ricevo un whazzappino, dall'amica che mi aspetta a Milano."Piove e fa freddo. Fa molto freddo. Copritevi!"
Quel "fa molto freddo" mi sconvolge. Anche da me potrei dire che fa freddo, ma posso tenere le ballerine senza calze. Fa molto freddo dipende da come uno lo intende, potrebbe significare il polo nord o un semplice venticello fresco. Per dire a Bari uno dice che fa freddo se ci sono 18°. A Milano però c'erano davvero 7 gradi e faceva davvero freddo.
Poi non la devi chiamare sfiga. Sempre Venerdì, prima di partire per il #mammacheblog la Princi mi delizia con il suo vomito in presa diretta, è sudata e umidiccia e sorpresa, ha la febbre. Bene, molto bene. La consegno a mia mamma con un confezione extra di tachipirine e faccio gli scongiuri perché non mi denuncino come madre degenere. Quando si dice il tempismo.Un herpes labiale si sta lentamente impadronendo del mio volto. Ho consumato un intera confezioni di cerottini compeed ma non servono davvero a nulla, almeno a me non hanno dato risultati. Ormai l'herpes è in autogestione e parto che sembro la controfigura di Nina Morrich. Ribadisco il concetto di tempismo.Se poi ci aggiungiamo la questione del bagaglio da rifare in toto, capirete che mi ci è mancato davvero poco che non gettassi la spugna.
A metà aprile l'estate sembrava voler arrivare prepotente e mi ha colta impreparatissima, con i calzettoni di lana e i maglioni nell'armadio, a sudare come maiali con 30° all'ombra. Mi precipito con il cambio di stagione e faccio sparire tutto ciò che ha un peso specifico superiore ai 100gr e le maniche lunghe. Sono in pari con il cambio di stagione e non mi pare vero. Gli armadi sono in ordine. Non mi pare vero. Gli scatoloni sigillati per i prossimi 3 mesi. Non mi pare vero. Poi venerdì mattina, il *whazzappino milanese e la consapevolezza che la sfiga si è innamorata di me. Se non voglio morire assiderata devo riaprine gli scatoloni e reperire qualcosa di non solo coprente ma anche vagamente pesante. 7 gradi so sempre 7 gradi.
Mi arrampico sull'armadio e tiro via il mio scatolone, lo apro e lo sento tutto. Il profumo dell'inverno. Era gennaio credo, quando mi proposero di testare in anteprima un nuovo prodotto della P&G. Forse in questi giorni vi è capitato di beccare lo spot in TV. Si tratta dei nuovi ammorbidenti Lenor. Sono stata combattuta fino alla fine, sul recensirli o meno. Poi ho lasciato stare. Il profumo di questi prodotti mi ha sorprendentemente accompagnato per tutta la stagione fredda. Il profumo dell'inverno. Ha resistito all'umido della pioggia e a quello del ferro da stiro e senza mai virare al puzzo. Maglioni lavati mesi e mesi fa, che profumano ancora di gelsomino, vaniglia e Marsiglia. Lo so che non c'entra nulla, ma ero nervosissima e quando ho aperto lo scatolone, maledicendo il tempo e le mille sfighe affilate, quando ho sentito quel profumo di buono entrarmi nel naso e poi nella pancia, mi è scappato un sorriso e mi sono rilassata e ho affondato il naso nei maglioni come fanno nelle pubblicità. Saranno gli effetti dell'aroma terapia. Fatto sta che sono partita rilassata e con un golfino profumatissimo sulle spalle.
Probabilmente questi nuovi ammorbidenti avranno una composizione chimica da far invidia alla bomba atomica, non sono eco-friendly e alla lunga rovinano i capi. Ma chi indossa lo stesso capo più di due o tre stagioni? resta da apprezzare il fatto che su queste bottiglie colorate dai nomi più strampalati la parola profumato, non è un semplice richiamo pubblicitario ma la realtà.
Poi sono partita per il #mammacheblog ma questo merita un post a parte. Buon lunedì profumato a tutti, che sia finalmente profumo d'estate però.