Depressione e sesso non vanno mai propriamente a braccetto, anche se pareri meno autorevoli parlerebbero della necessità di notti focose come terapia migliore per mettere da parte ansie, preoccupazioni o disturbi dell’umore. E’ fuor di dubbio, comunque, che simili disturbi possano minare un rapporto di coppia, e va da sè che se i medicinali utilizzati per curare la malattia depressiva tendono ad aggravare una situazione già condizionata, allora bisognerebbe riflettere sulle priorità di vita e sulle terapie da seguire.
Secondo una ricerca scientifica condotta dalla dottoressa Donatella Marazziti dell’Università di Pisa in collaborazione con l’International Mood Center di San Diego, le cui conclusioni sono state pubblicate sul Journal of Affective Disorder, gli antidepressivi di seconda generazione, come appunto il Prozac, vanno a modificare concretamente i rapporti di coppia inducendo, soprattutto nei pazienti maschi, una certa apatia e disinteresse nei confronti del partner. Lo studio ha analizzato le risposte di un sondaggio condotto su campione di circa 200 persone, uomini e donne, relativo ai trattamenti a lungo termine della depressione con farmaci antidrepressivi (di prima e di seconda generazione). Da quanto è emerso dalla ricerca i nuovi antidepressivi producono degli effettivi inibitori per i rapporti di coppia provocando una particolare “pigrizia” che risulta tanto maggiore quanto più prolungata è l’assunzione dei farmaci. Valori differenti, invece, si evidenziano per le donne che registrano un impatto significativamente minore, così come per le coppie felici che, nonostante la cura, si manifestano appagate e non risentono di strani “effetti collaterali”.
- Ricerca di: Università di Pisa – International Mood Center di San Diego
- Pubblicata su: Journal of Affective Disorder
- Conclusione: I nuovi antidepressivi possono condizionare un rapporto di coppia