Con il termine Spazio Periurbano il Documento Preliminare del PSC individua principalmente per Fidenza lo spazio compreso tra la «città disegnata e conclusa» dell’espansione sud e disegnata dal vigente PRG e la circonvallazione stradale sud. Comprende quindi la zona pedemontana sino ai primi rilievi di Lodesana e verso Tabiano, con alcune eccellenze ambientali come il Cabriolo e la zona dei rivi a nord del quartiere Europa.
Ebbene il documento afferma per questa area che "l’idea guida per la sua pianificazione ambientale e morfologica, è che questo spazio debba sostanzialmente essere conservato come tale". In questo modo il documento recepisce quello che prima era solo un impegno, ma un impegno del Sindaco Mario Cantini.
A questa affermazione seguono alcune precisazioni dettate anche dall'impatto della nuova circonvallazione: "Ma nella consapevolezza che per il mantenimento di questa caratteristica, di utilità per l’intera comunità locale e forse anche oltre, è necessario elevarne la sua «capacità di resistenza» alle pressioni che pressoché inevitabilmente potrebbero essere esercitate da interessi già in essere e da quelli che potrebbero essere richiamati per via dell’insieme – notevole – di occasioni favorevoli al loro sfruttamento. La strategia proposta per realizzare questo duplice obiettivo – mantenimento della condizione esistente ed aumento della sua capacità di resistenza alle spinte insediative -, è basata sul rafforzamento dei capisaldi insediativi ed il completamento della rete delle urbanizzazioni primarie. Strumenti sono il disegno della rete infrastrutturale, grazie anche alle cosiddette «infrastrutture verdi» (spazi di connessione ecologica, alberature, etc.), l’assegnazione di quote aggiuntive di edificabilità concentrate nei capisaldi di cui sopra, la limitazione degli accessi delle proprietà alla viabilità, la «difesa» dalle aggressioni alle quali potrebbe essere sottoposta la circonvallazione sud, una volta completata. Inoltre in questo modo si ottiene il controllo urbanistico delle «porte» della città, anche da questa parte del territorio comunale, e soprattutto il mantenimento della condizione di pertinenza tra suolo ed edificato. Occorre cioè operare perché la proprietà resti il più possibile unitaria e di dimensione significativa, funzionalmente al perseguimento di questi obiettivi ricercando, ovviamente, la condivisione dei proprietari e dei gestori delle attività economiche. Dal punto di vista della gestione urbanistica queste proprietà dovranno essere disciplinate secondo il modello del comparto, con l’ obbligo di concentrare le quote di edificabilità assegnata nei capisaldi insediativi già in essere ed in rapporto al loro valore culturale, (già oggetto di indagine nell’ambito degli studi sul patrimonio edilizio rurale)."
Uno dei pozzi artesiani rimasti ai piedi della Lodesana, sullo sfondo il nuovo ospedale.
Campi ed alberi lungo il rivo Venzola verso il nuovo ospedale.
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