“Il Punto disobbediente” di Sara Ferraglia

Da Viadellebelledonne


Il Punto disobbediente.

Signori della corte sono “il punto”.

Il mio dovere è chiudere il discorso

ed anche andare a capo all’occorrenza

ma ad una decisione sono giunto

spinto dall’onda amara del rimorso.

Vi chiedo di ascoltarmi con pazienza.

Non si può dire punto a capo e basta

dinnanzi a disperate mani tese,

a piedi nudi su terre bruciate,

ai privilegi di qualunque casta.

Non voglio più deludere le attese

di troppe voci a lungo soffocate.

Ci son parole che non hanno fine,

pagine intense che non so voltare

disobbediente allora io divento

poiché non posso metter un confine

a grida e gesti che non so fermare

che devono viaggiare insieme al vento.

Mi sembra giusto in certe circostanze

nel torbido torpore collettivo

che un mio fratello debba primeggiare

così che non sian perse le speranze

e questo “punto”, l’interrogativo,

piatti cervelli  induca al ragionare.

Son pronto ad accettar le conseguenze

di questo mio rifiuto improvvisato.

Sapranno gli occhi grandi dei bambini

un giorno risvegliare le coscienze

in questo mondo mezz’addormentato?

Io chiudo il mio discorso coi puntini…