Il quadro RWC è completo

Creato il 24 agosto 2011 da Rightrugby

E alla fine arrivarono le ultime due mancanti: dopo l'annuncio della formazione campione in carica sudafricana per la Coppa del Mondo 2011, sono state diramate anche le formazioni di Samoa e Romania. Mentre il countdown mondiale è al giorno meno quindici, il quadro delle venti partecipanti è ora completo dei protagonisti.

Su RR Tumblr siamo stati diligenti e completi, abbiamo rilanciato tutti ma proprio tutti gli annunci delle formazioni in tempo reale, mentre qui sul blog siamo focalizzati sulle analisi e gli approfondimenti, a un livello che nel panorama dei commenti sportivi italiani, very sorry ma non ce n'è per nessuno. Sarà l'approccio editoriale che seguiremo anche durante i Mondiali: per i copincolla c'è il Tumblr, le "chiacchiere e distintivo" le lasciamo volentieri ad altri più bravi :)
Ergo abbiamo analizzato sul blog le formazioni "maggiori": in ordine di apparizione rovescio, Sudafrica, Nuova Zelanda, Irlanda, Galles, Scozia, Inghilterra, Francia, l'Australia e ovviamente l'Italia annunciata oramai un mese orsono, oltre che omaggiare il Canada che fu la prima di tutte, appena prima degli Azzurri.

Ora, non per "omaggiare" anche l'ultima - che peraltro sarebbe la Romania - ma ci pare il caso di spendere qualche parola su Manu Samoa.
In tempi non sospetti avevamo notato la crescita della nazionale delle Western Samoa, reame indipendente povero dove tutti giocano a rugby (distinto dalle Samoa Americane, territorio degli Stati Uniti più piccolo ma più ricco), che lo scorso novembre avevan fatto sudare l'Inghilterra (26-13, due mete per parte) e molto di più i cari irlandesi (20-10, raddrizzato all'ultimo dal 13-10, con meta guizzo di O'Gara). Ultimamente se ne sono resi conto tutti che so' forti, a partire dagli australiani, sconfitti nettamente 32-23, quattro mete a due, per la prima volta nella storia - e in casa - nel warm up pre-TriNations. Fu talmente clamorosa che divenne il casus usato da Deans per defenestrare un certo Matt Giteau, a proposito di chi c'è e chi non c'è al Mondiale.
In precedenza Manu Samoa - così chiamata in onore di un famoso guerriero - s'era classificata ultima nella Pacific Nations Cup vinta dal Giappone; non tanto per nascondersi, quanto per l'impossibilità - economica in primis - di radunare tutti i suoi "stranieri". Una volta affondata la corazzata Wallaby, Samoa è tornata a quota periscopio: le finanze le hanno impedito ulteriori partite di warm up, limitandosi ad ospitare i Western Force di Perth in un clinic congiunto di un paio di settimane che terminerà il 27.
La squadra diretta da Fuimanono Tafua non è solo una costellazione di stelle e stelline più o meno stagionate dei campionati Boreali e Australi: è notevolmente cresciuta nei fondamentali dov'era tradizionalmente carente, cioè le fasi statiche; una volta le avversarie potevano contare sul fatto che si sarebbero "stancati" per superarli fatalmente, oggi non è più così.
Nonostante tali carenze, va ricordato che lo spirito combattivo, la fisicità e la capacità di marcare mete, han fatto volare alto i samoani già nel passato: per due volte sono stati promossi ai quarti di finale, nel '91 in Inghilterra dove batterono il Galles a Cardiff per 16-13 e l'Argentina per 35-12, perdendo poi con la Scozia nei quarti; di nuovo nel '95, quando batterono Argentina e Italia nel girone e furono fermate dal Sudafrica vincitore del torneo. Nelle successive edizioni i "cugini" figiani seppero rubargli la ribalta, ma stavolta il rapporto pare nuovamente invertito, fotografato dal ranking Irb - Samoa è decima - che riflette le performance nei test.

Basta avere una infarinatura sui maggiori campionati in giro per il mondo per avere quella sensazione, scorrendo la formazione samoana ai mondiali, hey questo l'ho già sentito!
Dei sedici avanti,
tra i piloni troviamo il potente Census Johnston campione di Francia col Tolosa, con Anthony Perenise di Bath, Sakaria Taulafo dei Wasps, Logovi'i Mulipola di Hawke's Bay. A tallonare Ti'i Paulo di Clermont col capitano Mahonri Schwalger degli Highlanders e Ole Avei del Bordeaux.

I lock: Joe Tekori di Castres, Filipo Levi di Tasman, Dan Leo di Bordeaux, Kane Thompson di Hawke's Bay, e manca Jonny Fa'amatuainu degli Scarlets. Skipper in terza linea è George Stowers degli Ospreys, con Ofisa Trevi del Connacht, Maurie Fa'asavalu degli Harlequins, Manaia Salavea di Narbonne, Taiasina Tuifua dei Falcons.

Nei quattrodici backs, si disputano la mediana titolare Brent Helleur di Auckland e Kahn Fotua'lii, vice nei Crusaders finalisti del SuperXV, titolare di Hawke's Bay e in trasferimento agli Ospreys; a rincalzo c'è Jeremy Sua in forza a North Harbour. Le aperture: Tasesa Lavea, ex Clermont ora Sale e Tusi Pisi, in Giappone; la forza, se mai ce ne fosse carenza negli altri reparti, emerge tra i centri; c'è il vice capitano Seilala Mausua, il veterano ex leader degli Irish anche lui ora in Giappone, Eliota Fuimaono Sapolu compagno di reparto di Tindall a Gloucester, George Pisi dei Saints, Johnny Leota di Sale.
Ad occupare il triangolo allargato altri piccoletti come Alesana Tuilagi di Leicester, fratello di Manu ingaggiato dall'Inghilterra, David Lemi dei Wasps, Sailosi Tagicakibau degli Irish, Paul Williams dello Stade Francais, il giovane James So'oialo (fratello di) da una formazione australiana.
Wow! Manco un "locale, il resto è "va dove ti portano i soldi": molti inglesi (undici) e francesi (sette, anche se i club Transalpini tradizionalmente preferiscono i figiani) e tre celtici; il resto (sei) tranne un paio di giapponesi e un australiano, in Nuova Zelanda.
Il coach Fuimanono ha dichiarato che intendono targettare il Galles più che il Sudafrica nella loro corsa ai quarti di finale, ma i posti allo stadio per la partita coi Boks sono già sold out. Sarà interessante poi la sfida a ranghi finalmente completi per la supremazia Pacifica con Fiji.
Occhio ai naviganti, c'è naviglio pirata avvistato al largo della Pool D!

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